ASCOLI - Presso l’azienda cooperativa Case Rosse si è svolta la prima prova di raccolta meccanizzata dell’oliva “Ascolana tenera”. Si tratta di un’attività realizzata con il contributo del Psr Marche della Regione insieme all’Università Politecnica delle Marche. Il risultato è stato discreto, ma serviranno dei miglioramenti per evitare l’ammaccatura dell’oliva. Nella prova si è utilizzato un bobcat sul quale era montato un dispositivo atto a far vibrare la pianta e poi raccogliere il frutto all’interno di un telone appositamente montato sulla macchina. Si vuole arrivare ad utilizzare un macchinario anche e sopratutto perché non si trova più manodopera da impiegare nei campi e questo strumento aiuterebbe e velocizzerebbe molto la raccolta delle olive.
«L’obiettivo è trovare un macchinario che faccia la raccolta meccanizzata senza ammaccare l’oliva. Se si ottiene questo risultato, si possono anche fare 600 piante al giorno - spiega il presidente del Consorzio Tutela e valorizzazione dell’oliva ascolana del Piceno, Primo Valenti - Si tratta di un prototipo che può essere installato su un bobcat o su un altro macchinario». « Bisogna aspettare dei miglioramenti e degli ammortizzatori da utilizzare sul macchinario per evitare gli ammaccamenti del frutto» ha aggiunto Ugo Marcelli della cooperativa Case Rosse.