ASCOLI - Il pressing sul ministro Raffele Fitto è andato a segno, o quantomeno, poterà a un pareggio: in campo è sceso il sottosegretario Lucia Albano che ha portato la questione Zes all’attenzione del titolare della delega agli Affari europei, per le politiche di coesione e per il Pnrr. In un incentro al vertice si sarebbero fatti significativi passi avanti se non per ottenere l’inserimento del Piceno nei benefici della Zona economica speciale quantomeno per una serie di interventi capaci di mitigare l’impatto proprio per il territorio al di qua del Tronto.
Le indiscrezioni
In sintesi quanto è emerso dal colloquio tra la sottosegretaria al ministero dell’Economia e il titolare della delega è che il governo lavora a una soluzione per le zone cuscinetto della Zes.
Il perimetro
«Mi sembra - prosegue la rappresentante politica del Piceno - importante sottolineare che il perimetro della Zes Sud viene definito dalle politiche di coesione europee e non da Governo nazionale. Compito di quest'ultimo, invece, è quello di individuare le opportune soluzioni per i territori di confine al fine di mitigare gli effetti di misure che possono causare la fuga delle aziende e episodi di concorrenza sleale. Stiamo lavorando alla soluzione di questo annoso problema». Cosa prevede nel concreto la misura e come riuscirà a mitigare l’impatto di una vera a propria disparità di trattamento tra le regioni del sud, dall’Abruzzo in giù e le altre che, ritenute più sviluppate, dovrebbero poter fare da sole. In mezzo il Piceno che potrebbe vedere però diverse aziende “fuggire” pochi metri al di là del Tronto. Una preoccupazione evidenziata nei giorni sorsi sia dalle forze produttive sia dai sindaci.
La squadra
A tal proposito nei giorni scorsi l’assessore regionale Andrea Antonini aveva anticipato che, insieme alla collega laziale, avrebbe appunto fatto pressing sul ministro Fitto per ottenere benefici appunto per le aree di confine con la Zes. «Se bisogna fare squadra su iniziativa parlamentare/governativa io ci sono - aveva detto Antonini-. Per quanto mi riguarda stiamo lavorando al Mimit con la collega del Lazio, che ha una situazione identica alla nostra, con i confini della Campania, per cercare di trovare soluzioni di incentivi per le imprese di confine».