ASCOLI - La morte improvvisa del presidente della Ciip Pino Alati impome ai sindaci, e quindi alla politica, di voltare obbligatoriamente pagina e di iniziare a valutare le mosse da fare per la presidenza dell’azienda che gestisce il servizio idrico e di depurazione nel Piceno e in parte del Fermano. In questa fase di transizione, l’attività amministrativa della socuetà per azioni a capitale pubblico prosegue senza intoppi dal momento che sin da dicembre dello scorso anno, il presidente Alati, nel concedere le deleghe, aveva nominato il direttore rappresentante legale.
Le nomine
Pertanto, tutte quelle che sono le decisioni prese dal consiglio di amministrazione potranno essere portate avanti senza intoppi.
La stessa maggioranza di sindaci che potrebbe decidere di non procedere con la cooptazione di un nuovo consigliere in sostituzione di Alati e procedere con la composizione attuale senza ricorrere a uno dei due supplenti (Maurizio Ramazzotti e Daniiela Massi). Due le ipotesi: la prima, che al momento appare anche la più probabile, è che l’assemblea decida di andare avanti con il consiglio di amministrazione in carica fino a giugno quando verrà portato all’approvazione il bilancio dell’azienda.
Una eventualità che troverebbe giustificazione anche nel fatto che durante la prossima primavera ben 33 dei 59 comuni soci saranno interessati dalle elezioni amministrazioni e quindi saranno alle prese con i rinnovi di sindaci, giunte e consiglieri. La seconda ipotesi, invece è quella che si proceda subito al rinnovo della presidenza della Ciip, ma anche in questo caso i sindaci sarebbero chiamati a individuare un candidato in grado di raccogliere un largo consenso e una rosa di nomi da mettere in lista per il nuovo cda.