Haemonetics,i lavoratori temono
il trasferimento dei macchinari

Haemonetics,i lavoratori temono il trasferimento dei macchinari
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Lunedì 28 Aprile 2014, 15:30 - Ultimo aggiornamento: 16:04
ASCOLI - Allarme rosso alla Haemonetics. I dipendenti della multinazionale americana che dallo scorso ottobre presidiano i cancelli dello stabilimento di Campolungo temono che l'azienda possa decidere di trasferire i macchinari in un altro stabilimento. Da diversi giorni si susseguono i tir su cui vengono caricati i semilavorati destinati alla produzione di sacche per il sangue per essere trasportati in altri stabilimenti del gruppo. I presidianti della Haemonitics hanno deciso di non restare a guardare e hanno organizzato per questa mattina una manifestazione davanti al tribunale di Ascoli dove, nel frattempo, è stata presentata un'altra istanza di sequestro cautelativo dei macchinari ed evitare che la multinazionale americana possa dare seguito ad una eventuale volontà di delocalizzazione della linea di produzione. Nel frattempo, in attesa che nel prossimo mese di giugno il giudice Emilio Pocci ascolti i testimoni indicati dalle parti nell’ambito del procedimento giudiziario promosso dall’Ugl con il quale si chiede l'annullamento dell'intera procedura di mobilità per comportamento antisindacale da parte della Haemonetics, gli irriducibili hanno inviato una lettera a monsignor Giovanni D'Ercole, il vescovo eletto della diocesi di Ascoli che farà il suo ingresso in città il prossimo 10 maggio, per chiedere un incontro al fine di sensibilizzare il nuovo Pastore della comunità ascolana e metterlo al corrente delle difficoltà che i lavoratori e le loro rispettive famiglie sono costrette a sopportare a seguito della chiusura dello stabilimento. Una iniziativa dettata anche dall’attenzione che il nuovo vescovo ha mostrato sin dai suoi primi messaggi inviati agli ascolani nei confronti di coloro che sono rimasti senza lavoro e di quanti sono costretti a fare i conti con la crisi economica ed occupazionale.
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