Il presidente della Uisp e lo sport ormai alla canna del gas: «A novembre ci fermiamo»

Il presidente della Uisp e lo sport ormai alla canna del gas: «A novembre ci fermiamo»
Il presidente della Uisp e lo sport ormai alla canna del gas: «A novembre ci fermiamo»
di Mario Paci
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Sabato 10 Settembre 2022, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 18:01

ASCOLI  - Fino a qualche mese fa i gestori degli impianti sportivi di Offida (campo di calcio, palazzetto dello sport, campo di allenamento) spendevano 1.700 euro di bollette: oggi la cifra è schizzata a 3.700. L’aumento del prezzo dell’energia sta mettendo in ginocchio anche il mondo dello sport, con di associazioni e società sportive che rischiano la chiusura. 

 

Gli appelli
«Ogni giorno riceviamo rappresentanti di sodalizi sportivi che ci annunciano che se la situazione non migliorerà a novembre/dicembre saranno costretti a cessare l’attività» spalanca le braccia Daniel Ficcadenti, presidente della Uisp (Unione italiana sport per tutti), la più grande delle Marche con 4mila tesserati e 90 società. «L’entusiasmo e la grande voglia di ripartire a praticare attività sportiva e fisica, che registriamo in questi giorni di settembre si scontra con i sempre più difficili bilanci delle famiglie, con l’inflazione e con il caro bollette che colpisce duramente chi di gas, energia elettrica, gasolio da riscaldamento, è obbligato a farne un gran uso» dice Ficcadenti.

Il riferimento è ad associazioni e società sportive, enti di promozione, circoli ricreativi, spazi aggregativi, impianti sportivi, palestre e piscine: realtà importanti che sono allo stremo, a partire da chi gestisce, dopo gli enormi sacrifici patiti nel pieno dell’emergenza sanitaria, tra l’altro non ancora del tutto superata.

Gli aumenti hanno raggiunto cifre troppo difficili da sostenere per i direttivi di molte società: «I rincari delle forniture arrivano in questi giorni a registrare aumenti anche del 300/400%, percentuali tremende destinate ogni giorno a salire - svela il presidente della Uisp - Rincari assurdi, assolutamente non più sostenibili. Chiediamo interventi mirati del Governo per non portare alla chiusura il mondo della promozione sportiva e sociale di base, con la cessazione dell’attività che rappresentano autentici presidi territoriali di sport per tutti, socialità, inclusione, educazione, promozione della salute, contrasto alle disuguaglianze e tanto altro. La Uisp traccia la strada da seguire: «I mesi freddi sono ormai alle porte, servono risorse vere, e non solo crediti d’imposta, di fatto inaccessibili alla maggior parte dei sodalizi, o sarà la fine. Risorse, a partire dai prossimi decreti aiuti, e interventi strutturali concreti, che non lascino per strada nessuno, né le piccole associazioni e neppure i livelli territoriali degli enti di promozione sportiva, quasi mai beneficiari dei ristori, torniamo a ribadirlo, seppur in molti territori siano gestori sociali di impiantistica sportivi di prossimità». Nel frattempo, il nuovo Registro delle attività sportive dilettantistiche tenuto dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, con la gestione operativa di Sport e Salute, è online.
 

Le leggi


« Si aumenti l’attenzione allora verso le associazioni e le società sportive dilettantistiche, superando le sperequazioni ancora in essere fra gli Organismi sportivi, Fsn ed Eps, e definendo i loro ambiti di attività - propone Ficcadenti - si lavori convintamente sulla semplificazione normativa e sull’ultimo migliore di una piena armonizzazione tra riforma legislativa sportiva e del terzo settore. Non ci si dimentichi per strada il correttivo al Decreto legislativo 36/2021 e l’attesa sul prossimo futuro del lavoro sportivo, su cui più volte ci siamo espressi e su cui ribadiamo la necessità che Parlamento e Governo mettano in atto importanti provvedimenti, normativi ed economici, di sostegno e accompagnamento. Sono queste le settimane di campagna elettorale per le prossime elezioni nazionali: soprattutto in questo momento, quindi, la politica ci ascolti e i tanti buoni propositi, che rischiano spesso di restare vuote enunciazioni o semplici slogan, si traducano in fatti. Come Uisp continueremo a mettercela tutta per sostenere ed aiutare la nostra ampia rete associativa. Ma la strada è in salita».

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