ASCOLI - Ancora non è stato presentato ma è già polemica. Il 24 marzo, ad Ascoli Piceno, sarà svelata al pubblico locale «Cento-Eredità di una rivoluzione», pubblicazione, sotto forma di giornale, che celebra il centenario della Marcia su Roma con «ritratti, aneddoti e storie». La presentazione è già avvenuta in altre città italiane, a Roma lo scorso gennaio e Catanzaro ai primi di marzo.
«Quel testimone da trasmettere» che fa infuriare il Pd
«Il 24 marzo sarà presentato ad Ascoli il volume “Cento - Eredità di una rivoluzione”. La pubblicazione celebra la marcia su Roma e racconta 100 personaggi italiani del #Ventennio fascista, un “mito vivente e tangibile” descritto non come “un malinconico ricordo, ma un testimone da trasmettere” - scrive in una nota il Pd di Ascoli Piceno -
Non vogliamo censurare la ricerca e la divulgazione di un periodo storico tanto oscuro quando tuttavia fondamentale nella storia del nostro Paese, ma non possiamo accettare che ciò venga fatto con toni nostalgici e trionfalistici, soprattutto in un territorio che ciclicamente è costretto a osservare episodi simili: dalla famosa cena di Acquasanta, passando per le foto di Mussolini appese nelle scuole. Come #PartitoDemocratico di Ascoli Piceno chiediamo una presa di posizione forte e decisa da parte del Sindaco e delle autorità, contro il fascismo e contro queste riproposizioni». Sulla vicenda sono intervenuti i deputati marchigiani dem, Irene Manzi e Augusto Curti: «è grave che ad Ascoli Piceno si celebri trionfalmente il fascismo».
La presentazione: «Un Ventennio in cui l'Italia si affermò nel panorama mondiale»
«...un Ventennio in cui l'Italia si affermò nel panorama mondiale - si legge su Fb - come un'eccellenza in tutti i campi dell'umanità. Dopo un'accurata selezione, sono stati stilati cento profili di uomini e donne che hanno fatto la storia della scienza, dell'arte, del pensiero, dello sport, della civiltà. Questi profili rappresentano l'espressione di un Mito vivente e tangibile, di un'esperienza fondata sulla volontà e la consapevolezza. Non si tratta di un malinconico ricordo, ma di un testimone da trasmettere».
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