ASCOLI - Ha ingoiato alcune lamette mentre era in videoconferenza per un processo. Sono stati momenti di tensione all’interno del carcere di Marino del Tronto dove si trova recluso un detenuto che martedì mattina, dopo aver messo in atto i suoi propositi, ha costretto il giudice sospendere l’udienza. Da quanto si apprende, l’uomo, di nazionalità italiana con problemi psichici, la mattina mentre era in cella, aveva chiesto agli agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere ascolano di poter fare una videochiamata ai suoi familiari.
Gli agenti hanno sostenuto che non era possibile soddisfare le sue richieste dal momento che non era quello il giorno previsto per le videochiamate ai parenti. Per tutta risposta, il detenuto, sostenendo che gli fosse stato negato un proprio diritto, ha inghiottito tre batterie rispondendo al medico del carcere che gli chiedeva di farsi visitare, che lo avrebbe fatto solo nel caso in cui gli avessero concesso di parlare con i suoi familiari.
Udienza interrotta
Il magistrato ha immediatamente interrotto l’udienza e continuando il detenuto a rifiutarsi di sottoporsi alle cure del medico del carcere, nel pomeriggio è stato richiesto l’intervento del 118 e si sono avviate le pratiche per sottoporre il detenuto a Tso. Ci sono volute più di due ore affinchè fosse autorizzato il trattamento sanitario obbligatorio e, intorno alle 19,30, l’uomo è stato caricato sull’ambulanza e trasportato all’ospedale di San Benedetto dove è stato ricoverato
nel reparto di psichiatria.
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