Basta con i bruciori ad occhi e gola, tolleranza zero sul depuratore industriale

Il depuratore
Il depuratore
di Marco Vannozzi
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Lunedì 6 Settembre 2021, 06:30

Il depuratore industriale è forse vicino ad una svolta. L’Arpam avrebbe posto al Piceno Consind, attuale gestore, le condizioni per l’adeguamento contro i cattivi odori provocati dall’impianto di Campolungo. Interventi per 300mila euro. Da anni ormai non si contano più le ire e le proteste dei residenti della Vallata del Tronto stufi dei miasmi e dei disagi dovuti alle esalazioni nauseabonde: ora la possibilità di arrivare ad una conclusione.

«Vedersi riconosciuto un impegno a salvaguardia del proprio territorio e della salute dei tuoi concittadini è tra le soddisfazioni maggiori che un amministratore possa ricevere», scrive così il consigliere regionale Andrea Antonini sui suoi profili social, condividendo il ringraziamento da parte di alcuni cittadini, in seguito alla sua intenzione di risolvere il problema. 
Soprattutto nel periodo estivo, l’aria diventa spesso irrespirabile nelle zone tra i comuni di Ascoli e Castel di Lama. Nel tempo non sono mancate le sollecitazioni e le segnalazioni: si sono fatti sentire parecchi cittadini e diversi comitati per denunciare la questione.
«Con il caldo è stato un massacro: difficoltà a respirare, nausea, lacrime aglio occhi. Difficile da spiegare», raccontano i residenti della zona. «Noi di Villa Sant’Antonio e Castel di Lama davvero non ne possiamo più. Da anni, soprattutto d’estate, ogni giorno la puzza del depuratore ci impedisce di dormire, ci provoca bruciori agli occhi e alla gola, è un incubo senza fine che, oltre a minare la salute fisica, incide pesantemente sul nostro equilibrio perché perdiamo sonno e accumuliamo stress. Per noi la notte non significa riposo, ma veglia forzata tra malesseri e odori nauseabondi e l’estate non è la stagione del sole e del divertimento, ma il tempo delle puzze. Non si può vivere così, se si può chiamare vita questa», aveva denunciato qualche settimana fa il Comitato Antinquinamento di Villa Sant’Antonio e Castel di Lama.
Nell’ultimo periodo anche il primo cittadino lamense, Mauro Bochicchio, aveva alzato di nuovo la voce, chiedendo di anticipare il passaggio della struttura alla gestione della Ciip: «La vivibilità di un territorio e la salute pubblica non possono essere sacrificati sull’altare di un contenzioso», aveva dichiarato. Ora l’accordo per il passaggio della gestione del depuratore industriale alla Ciip è in dirittura d’arrivo. Il percorso, come ovvio, non è del tutto semplice: dapprima si sono svolti i sopralluoghi, con la raccolta delle informazioni da parte dei tecnici in modo da riuscire a stabilire e valutare gli investimenti sostenuti da Piceno Consind, oggetto di un eventuale corrispettivo richiesto alla Ciip. Sotto la lente in particolar modo resta la questione del restyling: è necessario stimare le operazioni da mettere in cantiere al fine di rendere la struttura efficiente e moderna. 
E si mette in moto anche la parte amministrativa, con una commissione all’opera per prevedere quindi la cifra (si parla tra i sei e gli otto milioni di euro) al centro della trattativa: entro la prossima primavera il passaggio di consegne dovrebbe essere esaudito.

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