Le associazioni ambientaliste contestano i dati dell'azienda sulle perdite dell'acquedotto

I lavori sulla rete idrica
I lavori sulla rete idrica
di Mario Paci
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Lunedì 28 Novembre 2022, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 15:33

ASCOLI - Una delegazione del Tavolo Piceno Acqua Bene Comune ha incontrato i presidenti della Ciip Alati e dell’Ato Fioravanti con i massimi dirigenti dei due enti allo scopo di fare il punto sugli interventi necessari ad assicurare acqua di qualità.

Se da un lato la delegazione delle associazioni ha registrato con favore l’imminente gara d’appalto per realizzare alcune opere strategiche che assicureranno nuove preziose risorse idriche dall’invaso del Gerosa e dal Fiume Tenna, oltre alla nuova condotta del Pescara, sul versante della depurazione permangono gravissimi problemi in particolare nei due impianti realizzati dal Consind e precedentemente gestiti dalla società Picena Depur a Campolungo e Santa Maria Goretti di Offida. 


I costi


«Nel primo caso - afferma Massimo Rossi - i vertici della Ciip hanno stimato nell’astronomica cifra di 8/10 milioni di euro la somma necessarie per assicurarne il corretto funzionamento, mentre l’impianto di Offida, nonostante gli impegni assunti otto mesi orsono continua a sversare a cielo aperto reflui inquinanti nel torrente Tesino.

Riguardo le perdite di acqua idropotabile dalle condotte, l’impressione è stata quella che nonostante le innovative tecniche di ricerca e gli annunci enfatici sui risultati raggiunti, ci sia un balletto di numeri intorno alla reale entità di questo grave problema e ci sia ancora molto da fare per la sua soluzione». Riguardo infine le tariffe la delegazione oltre a farsi interprete del malcontento legato anche alla difficile congiuntura sociale, ha voluto approfondire le ragioni addotte a sostegno degli ingenti aumenti preannunciati e deliberati.

Anche in questo caso se da un lato si evidenziano ragioni di carattere oggettivo come il notevole aumento dei costi energetici associato anche all’impennata dei consumi per le crescenti esigenze di pompaggio delle acque (dal sottosuolo o da un impianto all’altro) causate dall’inaridimento dalle sorgenti, oltre al forte incremento dei materiali e lavori nell’appalto delle opere, dall’altro lato si evidenzia «una scarsa programmazione pregressa degli investimenti ed una sottostima dell’entità degli stessi. Infatti il piano degli investimenti approvato negli anni scorsi dai sindaci somma a inderogabili opere strategiche una miriade di interventi minori spesso gravati di opere di sistemazione di strade, piazze e marciapiedi non proprio pertinenti con le finalità del servizio idrico, peraltro concentrate in un periodo di tempo piuttosto concentrato. Opere - conclude Rossi - che gravano inevitabilmente sulla tariffa e che neppure i finanziamenti statali conseguiti e gli esagerati utili di gestione della Ciip riescono a supportare». 

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