Il cerchio si stringe
Da quanto si apprende, l’individuazione degli otto giovani (tutti perugini, alcuni di origini nordafricane) coinvolti sarebbe in fase molto avanzata. Grazie al coraggio delle due ragazze, e in particolare della 19enne che ha subito la violenza più grave (l’amica di 24 è stata pesantemente palpeggiata). Le giovani, nonostante il comprensibile stato di choc in cui si trovano avrebbero fornito elementi importanti agli investigatori. Elementi su cui però occorre lavorare in una doppia direzione. La prima è quella di risalire, attraverso i contenuti delle chat sui social network (Instagram, soprattutto) e di alcuni dati personali in possesso delle ragazze, alla identità di giovani che sui social network per lo più appaiono con soprannomi o nickname. La seconda è quella di collocare ognuno di loro sulla scena del crimine.
Il racconto
«Avevo perso i sensi, quando mi sono ripresa c’era un ragazzo che mi stava violentando.
Lo choc
«Ciò che si può riferire con certezza è che la giovane risulta profondamente scossa e traumatizzata - sottolinea l’avvocato Benvenuto -. Si trova in uno stato di gravissimo turbamento e versa in condizioni di forte stress, tanto che è stata costretta a ricorrere ad un supporto psicologico da parte di uno specialista. Sta cercando di trovare conforto in famiglia ricorrendo all’affetto dei congiunti, che le si sono stretti intorno. La giovane non si trova in condizioni neppure di poter proseguire nella propria attività lavorativa che è stata obbligata, suo malgrado, a interrompere».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout