STAFFOLO «Mi picchiava due o tre volte a settimana, senza motivo, anche quando ero incinta. In segno di spregio orinava per casa, anche nella culla di mio figlio, nato da un’altra relazione». Protetta da un paravento, chiesto per non guardare in faccia il suo ex compagno, una giovane mamma nigeriana, residente a Staffolo, ha trovato il coraggio di raccontare davanti al giudice l’inferno che per un anno le avrebbe fatto vivere il padre della sua bambina, nata poche settimane fa.
La denuncia
La 33enne ha avuto la forza di denunciare ai carabinieri i maltrattamenti subiti il 22 novembre scorso, quando è finita all’ospedale dopo essere stata presa a schiaffi dal 35enne, un muratore nigeriano.
L'ultimo episodio
Ma l’episodio che l’ha convinta a denunciare il marito risale al novembre scorso, quando la donna sarebbe stata presa a schiaffi e a pugni dal 35enne, benché fosse incinta. Con l’aiuto di una vicina, si era fatta portare all’ospedale. L’imputato, difeso dall’avvocato Marusca Rossetti, respinge ogni accusa. «Non l’ho mai toccata né minacciata, ci amavamo ed eravamo felici di stare insieme» ha raccontato in aula, negando di averla picchiata lo scorso novembre: sostiene di averla trovata sul divano dolorante e di aver provato a prenderle gli auricolari per chiamare il 112 mentre lei era al telefono con il fratello, ma gli avrebbe sputato addosso. Ieri è stato sentito anche il datore di lavoro del 35enne: «Con noi si è sempre comportato bene, è un bambinone», ha riferito. La sentenza è attesa per il prossimo 11 luglio.