Addio al re dei supermarket: Guglielmi ucciso dal virus a 75 anni

Addio al re dei supermarket: Guglielmi ucciso dal virus a 75 anni
Addio al re dei supermarket: Guglielmi ucciso dal virus a 75 anni
di Veronique Angeletti
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Sabato 27 Marzo 2021, 10:32

SASSOFERRATO  - Lutto nel sentinate. Il Covid ha strappato alla comunità un’altra figura storica. È morto pochi giorni fa Antonio Guglielmi, a 75 anni, l’uomo che regalò il suo primo supermercato non solo al paese ma alla provincia di Ancona. Attività tuttora in piedi al civico 20 di via Merolli, anche se gestita da altri e con un’insegna diversa.

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Con la dipartita di Antonio se ne va un bel pezzo di storia del paese.

Quella che racconta di una comunità che, a metà degli anni 70, avverte il bisogno di essere al passo con i tempi moderni. Anni in cui il commercio è regolato da licenze, ragione per cui la paternità del primo “super” Antonio lo divide con altri. Lui, il fabrianese, acquistò i locali, 700 mq all’entrata del borgo, e coinvolse la moglie Dina Ballanti, titolare di una attività di frutta e verdura e tanti altri commercianti. Iniziativa che, da subito, cambiò la quotidianità della vita sociale. Perché modificò il modo di acquistare carni, ortaggi, anche i prodotti per la casa, impose alle persone di girare con il carrello della spesa per le corsie tra scaffali, banconi frigo e surgelati.


«Antonio – si ricorda Sante Ippoliti – era un punto fermo alla cassa che ti accoglieva e ti salutava con le sue battute simpatiche, sarcastiche, a volte surreali».


Nel sistema della Gdo, Antonio ci ha sempre creduto, al punto che la storia del suo punto vendita con il cambio di accordi e, più di tutto, d’insegna (Sicma, Standa, Billa, Conad), testimonia l’evoluzione del commercio al dettaglio. Rimase alla cassa per 45 anni, ebbe l’aiuto sempre di sua moglie ma coinvolse anche i figli Luca e Francesca e pure il genero Giancarlo e la nuora Valentina. «Babbo – ricorda Luca – è morto in una manciata di giorni. Non era stato mai in ospedale salvo trent’anni fa per un’ernia. Ringrazio per l’immenso affetto che tutti ci stanno manifestando. Purtroppo, siamo tutti in quarantena ed abbiamo dovuto posticipare la cerimonia di addio».

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