Due città in lacrime per Nisba: «La tua morte è una burrasca»

Due città in lacrime per Nisba: «La tua morte è una burrasca»
Due città in lacrime per Nisba: «La tua morte è una burrasca»
di Giacomo Quattrini
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Lunedì 31 Agosto 2020, 04:20

OSIMO -  E’ morto per annegamento Emanuele Gualini, il 36enne osimano che ha perso la vita sabato pomeriggio dopo un tuffo alla spiaggia dei Lavi, a Sirolo. Il pm Paolo Gubinelli non ha ritenuto ci fossero indizi di reato e che fosse necessario approfondire la causa della morte con l’autopsia. Stando alle ricostruzioni della Capitaneria che ha svolto il recupero della salma, sul corpo del 36nne non c’erano traumi ed escoriazioni che facessero pensare a collisioni con scogli o imbarcazioni. 


 
Da ieri pomeriggio amici e parenti si sono ritrovati nella casa funeraria Vigiani a San Biagio dove è stata aperta la camera ardente, i funerali oggi alle 15.30 nella chiesa del San Carlo. Emanuele era una persona amata da tutti, grande appassionato di musica e sensibile d’animo, al punto da specializzarsi prima come Psicologo a Roma e poi nell’aiuto ai disabili e come assistente scolastico. In questo ruolo lo piangono i colleghi e le famiglie della scuola media di Camerano. Il sindaco Annalisa Del Bello, tramite profilo Facebook del Comune, ha pubblicato ieri un messaggio: «La comunità scolastica di Camerano perde un giovane educatore, bravo e preparato, con un’attenzione e sensibilità rare, che lo hanno contraddistinto».

Anche il sindaco di Osimo ha lasciato sui social un messaggio di cordoglio, rivelando che Emanuele è stato amico di infanzia: «Ciao Lele. Ci sono luoghi e momenti della vita che lasciano il segno, come - ricorda Pugnaloni - gli indimenticabili campiscuola. Tu eri dei nostri. L’armata dell’allora parrocchia San Marco-San Sabino. Ci siamo poi persi un po’ di vista, ma ogni volta che ci si incontrava il sorriso ed una pacca sulla spalla ricordavano bene quei momenti. Ti porteremo sempre nel cuore, tu dall’alto dei cieli dispensaci consigli».

Sotto choc il mondo delle band musicali marchigiane. Dopo aver fatto parte dei Dynasit, da alcuni anni Emanuele suonava con Mattia Campanari e Giuseppe Palumbo nei Livermores, band punk-rock che, prima del Covid, si era esibita in tutta Italia e in molti club d’Europa. Allo skatepark di Osimo avevano girato uno dei loro video musicali, “Copacabana”, e per questo ieri anche i gestori dell’Ignopark hanno manifestato incredulità e dolore alla notizia della morte di Nisba, come tutti lo chiamavano: «Come un’improvvisa burrasca arriva la notizia che non vorremo mai ricevere. Emanuele era di casa allo Skatepark e la sua scomparsa oscura questo fine estate e i nostri cuori. Ciao Nisba, goditi la tua Copacabana di feste in spiaggia e acque cristalline». Emanuele lascia la mamma Anna Maria Marconi, il papà Silvio, il fratello minore Francesco che sta facendo servizio civile nell’ufficio turistico comunale.

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