«Noi, dimenticati di Collemarino
Erbacce e rifiuti, una vergogna»

«Noi, dimenticati di Collemarino Erbacce e rifiuti, una vergogna»
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Lunedì 17 Giugno 2019, 06:55
ANCONA - «Per il Comune Ancona finisce a Torrette». Si sfogano i residenti di Collemarino, lamentano scarsa attenzione dell’amministrazione. A marcare la differenza rispetto al resto della città c’è innanzitutto il modo in cui vengono curati parchi, giardini e aiuole. «Alla Cittadella è tutto bello, pulito, ordinato e ci sono pure giochi e attrezzature nuove, mentre qui siamo in uno stato di completo abbandono. È metà giugno e l’erba non è ancora stata tagliata. In questo modo le aree verdi sono impraticabili e diventano ricettacolo di rifiuti e deiezioni canine». Al parco Verde Mare le erbacce sono così alte che penetrano tra le sedute delle panchine, al Parco Viezzoli arrivano fin quasi alla vita, rendendo il campetto da calcio impraticabile. 

 

Inoltre gli alberi che circondano quest’ultimo, a differenza di quelli del Verde Mare, non sono ancora stati potati, e hanno le fronde che toccano fino quasi per terra. «L’assessore Foresi è venuto qui circa quattro mesi fa dicendo che avrebbe sistemato tutto - dice il signor Rastelli, che fa parte di un gruppo di pensionati che è solito prendere il fresco in un angolo del parco -, ma non si è visto ancora nessuno. E intanto noi dobbiamo farci largo tra l’erba alta, le zanzare e le cacche dei cani. Senza contare che queste sono le uniche panchine che guardano il parco, mentre le altre sono con vista parcheggio. Alla fontanella, poi, hanno cambiato il rubinetto, ma non funziona lo stesso perché sono rotti i tubi sotto». Va comunque meglio del Parco Verde Mare, dove la fontanella il rubinetto non ce l’ha proprio, mentre per quanto riguarda i giochi per i bambini, se al Parco Viezzoli c’è almeno uno scivolo, al Verde Mare è rimasto soltanto un vecchio girello. Ma il problema più grosso di questo parco sono i marciapiedi e i vialetti di accesso, costituiti da mattoncini affiancati l’uno all’altro senza alcun tessuto connettivo, che in più parti sono sprofondati, formando pericolosi gradini, mentre in altre sono stati rimossi e sparpagliati qua e là, creando buche e inciampi. «Qui abbiamo anziani, disabili e famiglie con bambini – fa notare Calogero Corradini – diteci voi come fanno a passare su questi marciapiedi con il bastone, il passeggino o la sedia a rotelle». I marciapiedi sono un problema anche in altre zone del quartiere, in particolare nella parte alta di via Ricci, dove sono assediati dalle erbacce. Erbacce tra le quali bisogna farsi largo anche per raggiungere il sottopasso che conduce alla spiaggia in concomitanza del Fosso Manarini. Questo versa in pessime condizioni, invaso dalla sabbia e da materiale di vario genere spinto dentro dalle mareggiate, ma molta gente lo utilizza ugualmente. «Io ci passo sempre perché abito qui a 200 metri – dice un anziano bagnante –, e tanti altri lo usano perché sbocca proprio in corrispondenza del parcheggio. Però è un vero schifo. È pieno di robaccia e l’acqua stagnante emana un puzzo tremendo».

In realtà per raggiungere la spiaggia ci sarebbe anche il ponte pedonale, il quale però presenta a sua volta delle criticità. I muri delle scalinate sono ricoperte da scritte ingiuriose e in alcuni casi inneggianti al consumo di droga, la grata che si trova in fondo vicino all’ascensore è piena di bottiglie, mentre ai piedi del ponte, sulla spiaggia, sorge un gigantesco cumulo di rifiuti comprendente pneumatici usati, teloni, bancali, cassoni di plastica, pezzi di serrande, gabbie in ferro, tubi e tondini. «Sia sul ponte che in spiaggia ci è anche capitato di trovare delle siringhe – rivelano i residenti - che però abbiamo dovuto togliere noi a nostro rischio e pericolo perché né sul litorale né sulle strade esiste un servizio di pulizia degno di questo nome».
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