ANCONA - Si è spento a 99 anni il Grande Ufficiale Massimo Pizzi, decano degli imprenditori anconetani anche se si è sempre definito un commerciante, innovatore, lavoratore instancabile, un vulcano di idee. Nel cuore aveva due città: Ancona e Parigi, capitale della moda, dove spesso si recava.
Terminata la seconda guerra mondiale, sfollato a Loreto, veniva nominato vice sindaco: andava tutti i giorni ad Ancona in bici per aprire Maxim, il suo negozio di abbigliamento in corso Garibaldi. Da sempre impegnato nella moda, a 19 anni, dopo la morte del padre Aldo, prese le redini dell’azienda di famiglia composta da tre negozi di tessuti tra Ancona, Pesaro e Cesena. Poi ampliò il business aprendo 2 negozi di confezioni, uno in corso Garibaldi e uno a Pesaro. Riconobbe per primo il genio creativo di due grandi stilisti, Mariuccia Mandelli (in arte Krizia) e Ottavio Missoni: per primo ospitò nei suoi negozi le loro creazioni.
La carriera
Socio del club Lions (di cui è stato presidente) e del Panathlon, dopo il sisma del 1972, in qualità di vice presidente dell’Unione Commercianti, coniò lo slogan “Ancona non deve morire” per far sì che Prefettura e Genio civile si impegnassero a rendere agibili i piani terra degli edifici del centro, in modo da garantire la rinascita delle attività commerciali.