Botte, sputi e sigarette spente sulla pelle. Inferno ad Ancona per un disabile: condannata l’ex compagna

Maltrattamenti, quattro anni alla donna. Lo fotografava nudo, minacciando di diffondere i file

Una pattuglia dei carabinieri all’ingresso del tribunale
Una pattuglia dei carabinieri all’ingresso del tribunale
di Federica Serfilippi
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Mercoledì 28 Febbraio 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 29 Febbraio, 07:42

ANCONA Avrebbe reso la vita del suo compagno (disabile) un inferno, tra sputi, insulti e sigarette spente sulla pelle. Lui, un 65enne residente nell’hinterland anconetano, per paura di essere aggredito nel sonno era addirittura andato via di casa, prendendo poi atto che quella relazione si era ormai deteriorata. 

Dalla denuncia sporta dall’uomo ai carabinieri della stazione delle Brecce Bianche è scaturito il processo contro l’ex compagna 53enne per maltrattamenti in famiglia. Il giudice Corrado Ascoli le ha rifilato una maxi condanna: 4 anni di reclusione. Dovrà versare all’ex, parte civile con l’avvocato Jacopo Saccomani, un risarcimento da 10mila euro. È tra il 2019 e il 2020 che la situazione sarebbe precipitata, mandando in frantumi la relazione che i due avevano iniziato nel 2015, prima in un appartamento nel capoluogo dorico, poi nel suo hinterland. I primi scricchiolii, stando a quanto emerso nel corso del processo, sarebbero emersi con la dipendenza dall’alcol della donna, all’epoca in cura al Sert.

I soprusi

Il 65enne, disabile psichico al 75%, sarebbe stato costretto a subire ripetutamente gli scatti d’ira e di violenza della compagna. «Sei una scimmia, fai schifo, sei un pedofilo», gli avrebbe urlato nei momenti di scarsa lucidità, quando beveva e perdeva il controllo. Una volta, per timore di essere aggredito nel sonno, il 65enne aveva deciso di trascorrere la notte a casa di un parente.

La mattina seguente era tornato a casa sua: secondo quanto aveva riferito ai carabinieri in sede di denuncia, la compagna, per vendicarsi, l’avrebbe ustionato spegnendogli una sigaretta sulla schiena. La vittima ha raccontato che quella è stata solo una delle tante umiliazioni e delle violenze, non solo verbali, che ha dovuto subire nel corso della relazione. L’imputata sarebbe persino arrivata a derubare il compagno, prendendogli i soldi dal portafogli per andare a comprare gli alcolici. Più volte, sempre secondo l’accusa, la donna gli avrebbe impedito di uscire di casa. E quando lui riusciva a divincolarsi per varcare la soglia della porta, lei lo avrebbe tempestato di chiamate sotto la minaccia di «spaccare tutto».

Il terrore

La convivenza sarebbe stata così insopportabile che il 65enne sarebbe arrivato a barricarsi in salotto per dormire sul divano, anche se lei, per ripicca, gli impediva di riposare di notte, tra urla e calci alla porta, per poi accanirsi su di lui, prendendolo a pugni in più occasioni. Ci sarebbero stati anche degli sputi contro l’uomo. Agli inquirenti la vittima ha riferito un episodio particolare: la donna un giorno l’avrebbe minacciato di divulgare delle foto intime di lui, fatte a sua insaputa, mentre dormiva. L’imputata, difesa dall’avvocato Alessia Bartolini, ha sempre respinto ogni contestazioni.

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