Il super spacciatore Salvatore Fontana (residente a Cupramontana) era latitante: trovato e arrestato in Catalogna

Il super spacciatore Salvatore Fontana era latitante: trovato e arrestato in Catalogna
Il super spacciatore Salvatore Fontana era latitante: trovato e arrestato in Catalogna
di Fabrizio Romagnoli
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Mercoledì 29 Novembre 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 12:57

JESI Era ricercato da più di un anno, dovendo scontarne oltre otto di reclusione per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. La sua ricerca da parte della giustizia ha fatto centro a Figueres, città della provincia catalana di Girona, non lontana dal confine spagnolo con la Francia: è qui che Salvatore Fontana, 53enne, origini nel palermitano ma residente a Cupramontana, è stato arrestato. Si serviva di documenti di identità falsi per eludere i controlli e sfuggire alla cattura.

 
I fiumi di cocaina


L’accusa nei suoi confronti è di traffico di droga: circa due chili di cocaina importati dalla Germania all’Italia per la distribuzione nelle Marche, non solo fra la stessa Cupramontana e Jesi ma anche ad Ancona e Fano.

Fatti risalenti prevalentemente al 2015, all’origine della condanna e del provvedimento di arresto emesso dalla Procura Generale di Perugia, diretta dal dottor Sergio Sottani.


Ora l’uomo, fermato dalla Polizia giudiziaria del commissariato di Figueres, è in attesa di essere estradato in Italia per scontare la pena. Sulle sue tracce si erano messe le forze di polizia italiane e spagnole: il personale della Penitenziaria dello SDI all’interno dell’ufficio esecuzioni della Procura Generale di Perugia, quello del Comando Provinciale Nucleo Investigativo di Ancona e della Direzione Centrale della Polizia Criminale. D’altro canto la figura di Fontana era a suo tempo stata al centro di una delle maggiori inchieste condotte negli ultimi anni dalla Dda di Ancona sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata. 

Operazione Damasco


A seguito della “Operazione Damasco” erano scaturiti oltre 130 capi d’accusa per i nove imputati e richieste complessive di condanna per più di cento anni di reclusione. Per tutti gli imputati però, compreso Salvatore Fontana, era poi caduta l’accusa inizialmente contestata di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio. La difesa aveva sempre sostenuto la mancanza di una base per poter contestare il reato associativo, abbracciando la tesi di singoli episodi di smercio di stupefacenti.

E le pene, rispetto a quanto richiesto dalla magistratura, si erano ridotte in maniera drastica: 14 anni per Salvatore Fontana in primo grado, poi ridotti in appello. Alla condanna e alla pena l’uomo era riuscito a sottrarsi fino all’altro giorno, potendo contare su nome e documenti falsi che hanno reso notevolmente complessa l’attività di indagine necessaria a rintracciarlo. 

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