Scolaro irrequieto, scatta lo sciopero di classe. I genitori degli altri bimbi: «Anche episodi di violenza»

Scolaro irrequieto, scatta lo sciopero di classe. I genitori degli altri bimbi: «Anche episodi di violenza»
Scolaro irrequieto, scatta lo sciopero di classe. I genitori degli altri bimbi: «Anche episodi di violenza»
di Talita Frezzi
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Venerdì 28 Gennaio 2022, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 11:58

JESI  - Una vicenda delicata, che vede protagonista una classe della scuola elementare “Collodi” di Jesi dove un bambino, particolarmente irrequieto, si sarebbe reso protagonista di episodi di violenza nei confronti dei compagni di classe e di alcune maestre.

Comportamenti reiterati, dispetti pesanti, scherzi al limite del tollerabile. Di fatto, tre bambini si sarebbero fatti medicare al Pronto soccorso per «un dente rotto, un naso sanguinante per un pugno ricevuto e un’infiammazione agli occhi di una bimba a cui l’alunno ha spruzzato dell’Amuchina», dicono i genitori. Sarebbe anche stato danneggiato il materiale scolastico. Ma non basta. «Parolacce gratuite in classe anche all’indirizzo della maestra, raggiunta da pugni, tanto da interrompere a volte anche le lezioni», continua la denuncia dei genitori. Questa, la versione dei genitori dei bambini che si sono rivolti alla dirigente scolastica, al Commissariato di Jesi e al Tribunale dei Minori facendo tutelare la loro posizione tramite un legale.

E visto che nessun provvedimento ad oggi sembra essere stato ancora adottato, evidentemente anche per via dell’età e delle circostanze delicatissime, ieri nessun bambino di quella classe si è presentato a scuola.

I genitori hanno indetto uno sciopero che andrà avanti anche oggi, per puntare i piedi al cospetto di una situazione - a loro dire - ingestibile che da due anni mina la sicurezza dei bambini e la tranquillità delle famiglie. In passato, alcune famiglie hanno trasferito i propri figli in un’altra scuola, ma non sarebbe una soluzione. I genitori hanno anche cercato un confronto con la madre e il padre dell’alunno, senza ottenere alcun riscontro. Al momento la situazione è all’attenzione del Commissariato di polizia, che sta raccogliendo elementi utili per chiarire le circostanze e valutare il da farsi, sotto la direzione dell’autorità giudiziaria.

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