“Buchi” nella guardia medica e caos al Pronto Soccorso del Carlo Urbani, il sindaco accusa la Regione

“Buchi” nella guardia medica e caos al Pronto Soccorso del Carlo Urbani, il sindaco accusa la Regione
“Buchi” nella guardia medica e caos al Pronto Soccorso del Carlo Urbani, il sindaco accusa la Regione
di Fabrizio Romagnoli
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Giovedì 29 Dicembre 2022, 02:40

JESI - Guardia medica carente sul territorio, col risultato di contribuire ad affollare di accessi anche non urgenti il pronto soccorso del Carlo Urbani. E critiche alla Regione per non aver voluto prorogare l’attività nel reparto messa a disposizione negli ultimi mesi dai medici specializzandi, destinata invece a stopparsi dopo domani con la fine dell’anno.

È la posizione espressa sulle problematiche del Ps jesino dal sindaco Lorenzo Fiordelmondo, che ieri ha avuto un colloquio telefonico col primario dottor Mario Caroli e che annuncia la convocazione, entro metà gennaio, di una seconda riunione dell’Osservatorio sulla Sanità e poi di un Consiglio comunale aperto sul tema. 

La tensione

Alle spalle, pochi giorni fa, c’è l’ultimo episodio di tensione accaduto nel reparto, con l’aggressione al personale e i danni a parte della struttura da parte di un paziente in attesa. Fatto che Fiordelmondo definisce «intollerabile» mentre richiama l’attenzione su due aspetti che aggravano le problematiche del pronto soccorso. Il primo, la cronica assenza dei medici per garantire il servizio di medicina di continuità assistenziale, ovvero l’ex guardia medica. «Fatto – riflette Fiordelmondo - che ha portato ad accorpare i presidi tra più Comuni della Vallesina, con il risultato che molti cittadini, invece di recarsi nel presidio di un altro Comune, preferiscono andare al pronto soccorso di Jesi anche per casi di non assoluta urgenza, intasando ovviamente la lista di attesa».

Inoltre la mancata proroga delle attività di collaborazione degli specializzandi al pronto soccorso, attivate nel periodo della pandemia, e «che positivi risultati avevano garantito, proprio per smaltire i casi a cui veniva attribuito un codice di minore gravità». Evidenzia il sindaco: «La Regione Marche ha deciso di non avvalersi dell’opportunità di prorogare tale servizio, in scadenza il 31 dicembre, non inserendo le risorse necessarie a bilancio, tenuto conto che non sarà più a carico dello Stato, ma della Regione stessa. Una scelta in controtendenza rispetto a Regioni a noi vicine come l’Emilia Romagna e l’Abruzzo che hanno compreso quanto importante sia per le rispettive popolazioni». A breve tornerà a riunirsi, dopo la prima occasione dello scorso novembre, l’Osservatorio sulla Sanità aperto a tutti protagonisti del settore sul territorio. Servirà a raccogliere da loro una volta di più il quadro della situazione e il “conto” delle problematiche da portare sui tavoli istituzionali. Nei giorni scorsi, era stato ancora il Tribunale del Malato a segnalare per tempo: «Si prefigurano nuovi disagi al Ps per la gestione dei codici minori, dato che al 31 dicembre non verranno rinnovati i medici neolaureati che stanno dando supporto fondamentale. Grazie a loro i tempi di attesa di codici bianchi e verdi sono rientrati negli obiettivi Asur, entro le due ore presi in carico il 74% dei codici verdi e l’81% dei bianchi». 

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