Jesi, Pediatria assediata dalle zanzare:
bimbi costretti a barricarsi nelle stanze

Jesi, Pediatria assediata dalle zanzare: bimbi costretti a barricarsi nelle stanze
di Talita Frezzi
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Mercoledì 24 Luglio 2019, 06:20

JESI - I bambini ricoverati al reparto di Pediatria dell’ospedale Carlo Urbani non combattono solo con la paura delle iniezioni, le terapie, con la noia, con il dover stare a letto mentre fuori è estate. Ma combattono anche contro le zanzare, tante, fastidiose e assillanti che puntualmente tornano con le temperature roventi a tenere svegli i piccoli pazienti. Un disagio per loro ma anche per chi li assiste.
 
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Una problematica che si ripete ogni estate, quando i fastidiosi insetti infestano letteralmente alcuni reparti. La soluzione? Non aprire le finestre ed evitare il ricambio dell’aria. Ma i genitori non ci stanno e alzano la voce per tentare di ottenere una reazione dalla direzione sanitaria. A sottolineare come questa situazione - purtroppo non nuova per l’ospedale jesino - sia arrivata a livelli inaccettabili per i baby degenti sono alcuni genitori che quotidianamente sono al capezzale dei loro figli ricoverati. 
 
«Sappiamo che non è un problema nuovo - dicono due genitori - e che la sanità a Jesi soffre di problemi ben più gravi, ma anche questo lo è. La Pediatria è un reparto delicato, ci sono dei bambini, e non si può stare sempre a correre dietro alle zanzare! Per loro è un disagio molto forte». «Anche per operatori sanitari e oss è un fastidio - dice un papà - ho rappresentato il problema, ho mia figlia piccola ricoverata da qualche giorno e non si riesce a stare con una finestra aperta che gli insetti entrano copiosi. Ci hanno consigliato di tenere le finestre chiuse, perché non essendovi zanzariere, non c’è nessuna difesa dagli insetti che entrano specie la sera, con le luci accese. Allora siamo costretti a cercare la frescura con l’aria condizionata, ma è un ospedale, l’aria è viziata e ogni tanto bisogna aerare le stanze! Come si fa?». 
Evitare il ricambio d’aria in favore di una costante temperatura fresca garantita dal condizionatore non sembra la soluzione ideale anche se al momento, purtroppo appare l’unica percorribile. La problematica è arrivata sul tavolo della direzione sanitaria, che deve fare i conti già con le liste d’attesa e la carenza cronica di personale, con gli spazi insufficienti e i posti letto. 
Queste segnalazioni si aggiungono alla lunga serie delle questioni da affrontare. Una questione peraltro di cui si è già parlato tante volte anche sul piano politico. «Prendiamo atto del problema dell’Unità operativa Pediatria, ma è stata fatta una disinfestazione di recente e ne sono previste altre a scadenze prestabilite - risponde il direttore medico del “Carlo Urbani” dottoressa Stefania Mancinelli - purtroppo tale fenomeno non è comunque completamente debellato e sporadiche segnalazioni permangono. Va precisato però che non si può incrementare la frequenza degli interventi di disinfestazione senza rispettare certi intervalli temporali a detta degli esperti della ditta affidataria del servizio». 
Gli interventi, come spiega la dottoressa, sono di varia tipologia e si attengono ad una proposta della ditta, mirando sia a ridurre con prodotti specifici direttamente o indirettamente le forme infestanti all’interno degli ambienti ospedalieri (agendo sulle aree perimetrali degli edifici), sia mediante trattamenti che agiscono sulla riproduzione degli insetti a livello larvicida.

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