JESI Erano 138 le domande in lista alla fine dello scorso febbraio, una attesa media di oltre 214 giorni, più di 7 mesi, per entrare nella casa di riposo di Jesi. Nel complesso, quasi 1.500 domande in sospeso fra tutte le 15 residenze per anziani dell’Ambito territoriale (tenendo presente che spesso accade che per le stesse persone vengano fatte richieste presso più strutture).
Lo scenario
Dati riferiti dal vice sindaco e assessore ai servizi sociali del Comune di Jesi Samuele Animali. «Per la Casa di Risposo Vittorio Emanuele II di Jesi – rende noto Animali - a tutto febbraio risultano 138 domande in lista d’attesa per posti letto di residenza protetta e 22 domande in lista d’attesa per posti letto da residenza protetta demenze.
I posti letto per demenze sono presenti presso le strutture di Jesi Vittorio Emanuele, Jesi Pergolesi, Mergo, Rosora, Filottrano, San Marcello, Cupramontana». Alle cento domande in lista e oltre arrivano anche le strutture di Apiro, Cingoli, Staffolo, Belvedere, San Marcello. Franco Pesaresi, direttore dell’Azienda Servizi alla Persona che gestisce la Casa di Riposo di Jesi e anche quelle di Apiro, Cingoli e Staffolo, spiega: «Dopo il Covid, sono tornate a salire fortemente le richieste, sul nostro territorio e chiaramente non solo. La domanda delle famiglie è cresciuta e, anche se è vero che spesso una stessa persona presenta richiesta presso più differenti strutture, è chiaro che c’è attualmente una insufficienza di posti rispetto al bisogno».
Per quanto riguarda la struttura jesina di via Gramsci, «è di 103 persone la capienza attuale: un solo posto di casa di riposo, ovvero per anziani autosufficienti, e il resto di residenza protetta per non autosufficienti» dice Pesaresi. Una capienza destinata ad aumentare secondo quello che è il progetto di riqualificazione e ampliamento della casa di riposo di Jesi di cui si attende da anni l’avvio: i posti letto dovrebbero arrivare ad essere 133 al termine di un restyling complessivo da 7,5 milioni che partirà intanto da un primo stralcio da 2,5 milioni. «Dalle informazioni che intercorrono tra Asp e Comune, che si occuperà dell’intervento – dice Pesaresi – è ragionevole pensare che, completata la gara d’appalto, i lavori partiranno entro quest’anno, comunque dopo l’estate».
L’intervento
Lavori che in ogni caso «non comporteranno – dice Pesaresi – perdita di posti letto per eseguirli. Abbiamo attualmente dei locali adibiti a lavanderia interna che, esternalizzato il servizio, saranno oggetto della prima parte di intervento e saranno utilizzati per ricavarvi gli spazi dove trasferire i posti letto dei reparti successivamente interessati dal cantiere. Riusciremo a mantenere la capienza nel corso della riqualificazione». Cinque erano le ditte in corsa per assicurarsi questo primo appalto.