Fabriano, botte, bastonate e querele incrociate per l'eredità contesa: la lite tra fratelli finisce in tribunale

Fabriano, botte, bastonate e querele incrociate per l'eredità: la lite tra fratelli finisce in tribunale
Fabriano, botte, bastonate e querele incrociate per l'eredità: la lite tra fratelli finisce in tribunale
di Federica Serfilippi
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 27 Settembre 2023, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 15:22

FABRIANO - Querele incrociate per un doppio processo. Il primo ha visto la condanna a otto mesi di reclusione, pena sospesa, di un 70enne accusato di aver picchiato con un bastone e investito il fratello più piccolo di 4 anni. Il secondo si aprirà nel febbraio del 2024: questa volta si siederà sul banco degli imputati il fratello minore, parte offesa sarà quello maggiore. In pratica, un procedimento a ranghi invertiti. Il reato? Sempre lesioni, per la litigata in famiglia esplosa nel Fabrianese nell’agosto del 2020. 

La storia è emersa ieri mattina in tribunale, quando il 66enne è stato rinviato a giudizio dal gup Alberto Pallucchini.

Con lui affronteranno il processo anche i suoi due figli: uno è accusato di lesioni in concorso con il padre per aver percosso lo zio. L’altro deve rispondere di minacce, rivolte sempre allo stesso parente: «Tanto ti ammazzo». I tre sono tutti difesi dall’avvocato Ruggero Benvenuto, che tutelava il capofamiglia anche nel primo processo, quando il 66enne era parte civile. 

I procedimenti


I due procedimenti prendono in considerazione lo stesso fatto: il maxi litigio che sarebbe esploso in famiglia per questioni ereditarie legate alla divisione dei beni. Stando a quanto ricostruito, il 70enne condannato in primo grado aveva urtato con la ruota della sua auto il piede del fratello minore, facendolo cadere a terra. Poi lo aveva picchiato con un bastone. Contestualmente, il 66enne che ora dovrà affrontare il processo si era scagliato contro il fratello maggiore, percuotendolo. Almeno questo contesta la procura. Fatto sta, che tutti e due erano finiti all’ospedale. Il minore aveva raggiunto l’ospedale di Torrette con l’eliambulanza. Aveva riportato la frattura di un braccio. La prognosi iniziale era stata di 30 giorni. Maggiore quella dell’altro: 50. Spetterà ora al giudice ricostruire il contesto della zuffa e le eventuali responsabilità. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA