Banca Intesa, unica grande sede
Non ci sono tagli tra i dipendenti

Banca Intesa, unica grande sede Non ci sono tagli tra i dipendenti
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Venerdì 20 Aprile 2018, 07:45
FABRIANO - Banca Intesa Sanpaolo, ex Carifac ed ex Veneto Banca, è pronta per riaprire, dopo anni, il “Palazzo di vetro”. Venerdì 11 maggio, infatti, chiudono le quattro filiali ancora aperte e dal lunedì successivo, il 14, tutto verrà trasferito in un’unica grande sede presso via Don Riganelli. Escluso il taglio dei dipendenti: i sindacati parlano di trasloco in nuovo stabile senza licenziamenti o trasferimenti fuori città. L’istituto bancario, da mesi, ha dato il via a una serie di lavori nella grande filiale che diventerà un quartier generale per tutto il centro Italia ed ora tutto è pronto per l’inaugurazione. 

Chiuderanno le filiali di piazzale Matteotti, quartiere Pisana; corso della Repubblica, l’ufficio storico della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; quella di via Martiri della Libertà, zona Borgo e di via Dante dove è situata Banca dell’Adriatico che appartiene al Gruppo Intesa Sanpaolo e tutti i correntisti, circa 11mila, verranno trasferiti nella filiale unica di via Don Riganelli che verrà potenziata e dove troveranno spazio molti sportelli con operatore per evitare file vista l’elevata concentrazione di utenza in quanto unica banca del Gruppo aperta in città. I fabrianesi, non sono nuovi a queste decisioni: a ottobre 2015 furono soppressi gli sportelli, allora Veneto Banca, di piazza Garibaldi e quella di via XIII Luglio, quartiere Piano. Poi toccò ad Albacina. 

Restano operativi gli sportelli di Sassoferrato, Cerreto d’Esi, Serra San Quirico, Arcevia, Cupramontana e Staffolo. E la politica? Mentre il sindaco, Gabriele Santarelli, ha chiesto un incontro con l’istituto di credito, Andrea Giombi, consigliere Fabriano Progressista, precisa che «la razionalizzazione degli sportelli porta disservizi per i cittadini, basti pensare che un accentramento va inevitabilmente contro i bisogni specialmente delle persone anziane». Anche Potere al Popolo prende posizione e chiede l’intervento dell’«mministrazione comunale. «In queste circostanze si prefigurano problemi di due tipi: urbanistici e di servizio – denunciano gli attivisti. - Dal punto di vista del traffico è facile ipotizzare che l’incrocio tra via Dante e Don Riganelli subirà una forte pressione veicolare nel corso delle mattinate feriali, che si andrà ad aggiungere al già consistente flusso in concomitanza degli orari di entrata e uscita dalle scuole. A questa problematica si aggiungerà una mancanza cronica di parcheggi, derivante sia dall’aumento dei clienti della filiale sia dalla recente trasformazione in area verde privata del parcheggio di via Grifoni». 

Da evidenziare come tutto questo determini lo svuotamento di altri quartieri. «Il centro storico perderà la storica filiale – concludono - ma ciò che più preoccupa è la situazione che si verrà a creare nel quartiere Borgo. Questa zona, infatti, è la più popolosa della città e di colpo si ritroverà senza sportelli bancari, con il solo piccolo ufficio postale in possesso di un bancomat». Una buona notizia. Dopo le tante polemiche il Gruppo potrebbe, nei prossimi mesi, rimettere il bancomat all’ospedale Profili.
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