Covid, l'onda su Torrette. Più 16% di ricoveri in una settimana: 10 nuovi posti in terapia intensiva, altri 18 in arrivo al Cov 4

Il pronto soccorso dell'ospedale di Torrette
Il pronto soccorso dell'ospedale di Torrette
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 13 Marzo 2021, 02:25

ANCONA - L’incubo inconfessabile, da confidare solo sottovoce come un esorcismo, è di rivivere le drammatiche 72 ore tra il 23 e il 26 marzo dell’anno scorso, quando Torrette alzò le barricate per non farsi travolgere dall’epidemia, attivando fino a 10 Coviderie per curare tutti insieme 227 pazienti affetti dal morbo chiamato Coronavirus, con 47 letti occupati in terapia intensiva.

Siamo ancora distanti da quel picco, ma se i contagi nelle Marche non iniziano a frenare - marciando come nell’ultima settimana a una media di 734 positivi al giorno, 300 solo in provincia di Ancona - sarà bene alzare la diga per arginare un’onda del genere. 


Stop agli interventi non urgenti
È ciò che sta facendo l’azienda ospedaliera-universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, che nell’ultima settimana ha assorbito un aumento di pazienti Covid del 16%. Prima ha alzato da 38 a 50 la disponibilità di posti nel reparto Cov4 a Torrette e sospendendo l’attività chirurgica non urgente si è preparata ad aumentare i posti di terapia intensiva. Missione compiuta già tra giovedì e ieri, con l’attivazione di altri 10 posti nella Divisione di Rianimazione che portano il totale dei letti di terapia intensiva operativi per malati Covid a 30. 


E già è stato studiato, con il supporto dei tecnici della logistica ospedaliera, un intervento complessivo per ricavare 18 nuovi posti nel reparto Cov 4: 8 di subintensiva al quinto piano e 10 di area medica al sesto. Saranno tutti disponibili entro una settimana.

Intanto in pochi giorni è stata montata una Tac mobile nel parcheggio del pronto soccorso. C’è da correre, nel ridisegnare la mappa ospedaliera, perché l’onda continua a montare. Ieri i pazienti Covid in carico all’ospedale Regionale di Torrette sono saliti a 154, tra ricoveri in senso stretto (130, 26 dei quali in terapia intensiva) e i 24 pazienti positivi assistiti al pronto soccorso. Senza contare i 7 positivi al Salesi, 5 bambini in Pediatria e due gestanti in ostetricia. Siamo già a +16% rispetto a una settimana prima, quando Torrette contava 119 ricoveri (20 in terapia intensiva) più 14 al pronto soccorso, per un totale di 133. 


Il picco della fase 1
La cittadella sanitaria di Torrette ha già resistito alle torsioni della prima ondata con una metamorfosi che nelle fasi acute dell’epidemia, tra marzo e maggio di un anno fa, aveva costretto i vertici dell’azienda ospedaliera ad allestire fino a dieci aree Covid. Solo in questo modo, riducendo giocoforza l’attività no-Covid (il 2020 si è chiuso con un -14% di interventi) si era riusciti a dare assistenza fino a un picco di 227 pazienti. 
La saturazione per Covid dei posti letto totali aveva seguito una curva prima progressiva, poi di colpo esponenziale. Dal 26 febbraio, giorno dell’ospedalizzazione del paziente-1 marchigiano, c’era stata una crescita costante fino ai 185 pazienti Covid assistiti il 23 marzo. Soltanto 72 ore dopo sono saliti a 227. L’ospedale di Torrette era tornato Covid free il 30 giugno scorso, dopo 124 giorni in prima linea, in cui erano stati curati oltre 400 pazienti infettati dal Coronavirus. Tregua fino al 22 luglio, quando nella cittadella bianca dell’ospedale regionale sono tornati pazienti ricoverati per affezioni respiratorie legate al virus.


All’inizio nei reparti di Malattie Infettive, Medicina e Pneumologia, con polmoniti non così gravi da essere intubati. Poi il 27, dopo 80 giorni, anche la terapia intensiva ha iniziato a occuparsi di infezioni virali con il ricovero in Rianimazione clinica di una paziente anziana. Fino a tutto settembre, sie era rimasti su un trend di circa 10 pazienti ricoverati, ma con l’impennata di contagi di autunno la curva dei pazienti Covid era tornata a salire: 79 a fine ottobre (18 in intensiva); 92 a fine novembre (19 in intensiva) dopo aver toccato un picco di 100 a metà mese, in lieve calo a fine dicembre 88, ma poi di nuovo a quota 100 il 9 gennaio. Febbraio era stato un altro mese di passione, con un saliscendi tra 90 e 100 e un’impennata finale fino a 136 ricoveri. Ma il peggio della fase 2 doveva ancora venire.

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