ANCONA Dai domiciliari con il braccialetto elettronico al carcere di Montacuto. È stato arrestato lunedì dalla Squadra Mobile il 40enne jesino accusato di violenza sessuale e lesioni personali nei confronti della ragazza con cui aveva avuto una breve relazione. Lo scorso ottobre, il gup Francesca De Palma lo ha condannato in abbreviato a scontare 5 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione. Essendo diventata definitiva la pena, l’uomo - che lavora come autotrasportatore - è finito in carcere. Aveva affrontato il processo mentre aveva pendente la misura cautelare dei domiciliari con il braccialetto elettronico.
I fatti
L’indagine della Squadra Mobile era scattata lo scorso inverno dopo la denuncia sporta dalla ragazza, una 20enne di Falconara, che sosteneva di essere stata abusata dall’uomo con cui l’estate precedente aveva avuto una breve relazione. L’episodio preso in esame dalla procura si riferiva all’ottobre del 2022. Da quanto ricostruito nella fase investigativa, gli abusi denunciati dalla ragazza si collocavano all’interno una relazione complessa e piena di implicazioni emotive che hanno condizionato la vita vittima, assistita dall’avvocato Alessandro Scaloni.
La giovane non avrebbe accettato la fine della storia. Una rottura decisa dal 40enne, con un lavoro saltuario da autotrasportatore e all’epoca disoccupato.
La difesa
L’imputato ha sempre rigettato ogni accusa, tanto che dopo la lettura delle motivazioni della sentenza ricorrerà in appello. Non ci sarebbe stata alcuna violenza, bensì un rapporto consensuale. La denuncia della ragazza sarebbe stata una sorta di vendetta per far pagare al 40enne la decisione di troncare la relazione affettiva. Lui è stato difeso dall’avvocato Federico Liuti.