ANCONA - Pestato e poi sbeffeggiato. L’aggressore non si è limitato a picchiarlo. Il giorno dopo, rivedendolo in centro, si è avvicinato e l’ha deriso davanti a tutti. Stampato in faccia, un ghigno che forse fa più male delle botte ricevute dal ragazzo, uno studente di 17 anni, malmenato sabato notte in piazza del Papa davanti agli amici. Le sirene delle Volanti hanno convinto il picchiatore e il suo gruppetto di sodali, tutti sui 20-25 anni e d’origine nordafricana, a darsi alla fuga. Ma la polizia sta indagando, ci sono telecamere e testimoni: chi ha mandato all’ospedale il minorenne potrebbe avere le ore contate.
Il racconto
«Mio figlio è sotto choc, ha un occhio nero, delle fratture alle mani e un dente scheggiato» racconta la madre dello studente che ha trascorso con lui tutta la notte al pronto soccorso di Torrette. «Era riverso a terra, tutto insanguinato: mio figlio è un bravissimo ragazzo, non ha mai creato un problema.
Il soccorso
Un pestaggio in piena regola, dissipato dall’arrivo della polizia, chiamata dagli amici del 17enne che hanno tentato di difenderlo, senza riuscirci. Quando in piazza del Papa sono sopraggiunti gli agenti delle Volanti, del gruppetto di nordafricani non c’era più traccia. Il giovane è stato accompagnato in ambulanza al pronto soccorso, dove gli accertamenti, per fortuna, hanno escluso complicazioni, ma hanno evidenziato i traumi subiti. Non meno grave dell’aggressione è il comportamento del bullo che domenica pomeriggio, in piazza Roma, ha avuto la faccia tosta di schernire la vittima, evidentemente non contento di averlo già riempito di botte. «Mio figlio l’ha riconosciuto - racconta la mamma -. Pur impaurito, aveva deciso di uscire con un’amica, nel pomeriggio, per fare un giro in centro. Erano seduti al tavolo esterno di un bar quando è passato quel ragazzo che l’ha guardato con aria di sfida e l’ha deriso».
Le telecamere
Lo studente ha subito chiamato i genitori, che l’hanno invitato a non cadere nella provocazione. Poi il padre è andato a prenderlo per riportarlo a casa. «È possibile che un ragazzino debba aver paura di uscire di casa per colpa di questi individui che girano per la città?», si domanda la madre. Che ora confida in una pronta risposta da parte della giustizia. «Mio figlio è in grado di riconoscere benissimo chi l’ha picchiato: è alto, ha una corporatura media, è nordafricano e indossa sempre un cappellino con visiera. E poi in piazza del Papa ci sono le telecamere: speriamo che lo prendano subito».
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