Ancona, volo dal balcone: morta la 15enne. Non voleva tornare in Bangladesh

Ancona, volo dal balcone: morta la 15enne. Non voleva tornare in Bangladesh
Ancona, volo dal balcone: morta la 15enne. Non voleva tornare in Bangladesh
di Federica Serfilippi
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Venerdì 3 Novembre 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 10:06

ANCONA Le speranze si sono spente ieri pomeriggio, nel reparto di Rianimazione di Torrette. Era ricoverata lì dallo scorso lunedì, dopo la caduta dal balcone del quarto piano della sua abitazione, nel quartiere multietnico del Piano. Fin da subito, le sue condizioni erano apparse gravissime e i genitori erano pronti al peggio. La 15enne bengalese non ce l’ha fatta. È morta dopo tre giorni di agonia. 


Il quadro clinico

Troppo gravi le lesioni riportate nel volo di almeno 12 metri e attutito solo in parte dai fili stendibiancheria.

Il trauma cranico le aveva fatto perdere conoscenza. Purtroppo, anche l’ultimo squarcio di luce è stato spazzato via ieri pomeriggio. I familiari non hanno dato il nulla osta per il prelievo degli organi. Sul caso della caduta, la procura ha aperto un fascicolo, disponendo il sequestro del cellulare e dei diari della ragazzina. L’ipotesi, infatti, è che dietro quel volo ci sia stata la volontà di un atto estremo. Che si tratti di un possibile gesto volontario lo confermerebbe la versione fornita da un testimone, un operaio tunisino che l’ha vista penzolare dal balcone al quarto piano e poi precipitare nel vuoto, senza emettere nemmeno un urlo. A turbare la 15enne, nell’ultimo periodo, sarebbe stata la notizia di un futuro viaggio in Bangladesh (non ancora programmato ufficialmente) con i suoi familiari, della durata di due o tre mesi. Forse l’adolescente, molto brava a scuola (frequentava il primo anno di un istituto professionale), aveva paura di rimanere indietro con le lezioni? O piuttosto temeva che non sarebbe più tornata in Italia per continuare la sua vita in un paese dove ancora non sono rari i matrimoni combinati in età minorile? Dai primi accertamenti eseguiti non sarebbe emersa una situazione di disagio tale da motivare quello che gli inquirenti tengono a catalogare come un gesto estremo. Ma la polizia non smette di indagare. Pare che la minore avesse confidato i suoi timori a un’insegnante, innescando così la segnalazione ai servizi sociali. La notizia della morte della 15enne si è presto diffusa al Piano, dove si faceva vedere all’oratorio dei Salesiani. «Era una ragazzina semplice, giocava sempre con tutti» ricorda don Massimiliano Civinini, responsabile dell’oratorio. «Aveva le sue amicizie, non si isolava quando veniva da noi. Anche il fratello frequenta l’oratorio, è una persona squisita. La famiglia è provata dal dolore». 

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