Vaccini-bluff dell'infermiere infedele, ora indaga anche la Corte dei Conti: l'ipotesi è di danno erariale

L'infermiere Emanuele Luchetti è accusato anche di peculato
L'infermiere Emanuele Luchetti è accusato anche di peculato
di Federica Serfilippi
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Sabato 12 Marzo 2022, 07:35

ANCONA - Vaccini bluff all’hub del Paolinelli: indaga anche la Corte dei Conti. La procura erariale ha acceso un faro sull’inchiesta Euro Green Pass, capace di “sfornare” 85 misure cautelari tra gennaio e febbraio 2022 per i reati di peculato, corruzione e falso. Proprio la prima fattispecie, legata alla distrazione di beni pubblici, ha fatto mettere in moto gli inquirenti coordinati dal procuratore regionale Alessandra Pomponio.

En passant, l’esistenza dell’inchiesta è emersa ieri nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti. «Istruttorie sono in corso – ha detto il procuratore – per accertare eventuali responsabilità per danno all’erario connesse a eventi che hanno interessato diverse province della regione, cui è stato dato ampio risalto dalla stampa, relative alla somministrazione dei vaccini e al rilascio del Green Pass».


Un’indagine, sempre legata a presunti finti vaccini, è anche coordinata dalla procura di Ascoli Piceno.

Per quanto riguarda il filone dorico, l’ipotesi di peculato (reato per cui di solito si muove la Corte dei Conti) è riferibile alla dispersione dei sieri contenuti nelle boccette di vaccino anti Covid, gettati nell’agobox e non inoculati ai pazienti. La procura ha identificato l’infermiere Emanuele Luchetti, attualmente relegato in carcere, come l’autore materiale delle false vaccinazioni. 


Interrogato dal gip in due occasioni (sono infatti due le misure cautelari che lo hanno colpito nel giro di un mese) ha ammesso i fatti contestati, specificando però di essere solo «un anello della catena, non certo l’organizzatore». Stando alle risultanze della Squadra Mobile sarebbero stati almeno sei gli intermediari di Luchetti, tutti finiti agli arresti domiciliari. Avrebbero fatto da tramite tra l’infermiere e i clienti no vax, disposti a sborsare fino a 500 euro per la falsa inoculazione e in arrivo da ogni parte d’Italia. Gli utenti sono stati colpiti dalla misura (per alcuni è caduta) dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e di presentazione alla pg. L’indagine della procura ordinaria è in pieno fermento, coordinata dal pm Ruggiero Dicuonzo. Ora, si è attivata anche la magistratura contabile.

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