ANCONA - Caro affitti e incubo trasporti: due buoni motivi per restare a casa. La Politecnica delle Marche è pronta a riaprire i battenti dal 1° febbraio, come ha annunciato al Corriere Adriatico il rettore Gian Luca Gregori, ma le previsioni, a sentire gli universitari, non sono incoraggianti: molti studenti fuori sede sembrano intenzionati a continuare a seguire le lezioni da remoto, abitudine consolidata durante il lockdown. Perché? «Con la crisi non tutti possono permettersi affitti che, in media, a Torrette e in centro superano i 200-220 euro mensili per una singola. Ma soprattutto, molti hanno paura a viaggiare sugli autobus pieni» spiega Marco Centanni, coordinatore della Lista Gulliver-Udu Ancona.
Il tema dei trasporti è il più sentito. L’associazione culturale universitaria ha distribuito dei questionari tra gli studenti e il feedback non lascia spazio a dubbi. «Molti ritengono che la rete di trasporto locale non sia adeguata: temono la circolazione del virus a causa del mancato rispetto delle distanze nelle ore di punta, specialmente al ritorno. Senza un’implementazione del sistema di trasporto pubblico, a febbraio molti non frequenteranno l’università proprio per non trovarsi a viaggiare su bus pieni». Eppure Conerobus ha incrementato il numero di corse e mezzi, nel rispetto della capienza al 50%, in previsione del ritorno a scuola degli studenti delle superiori. «Ma non basta - rileva Centanni -. Non è possibile che in una città come Ancona per spostarsi dal polo di Monte Dago a quello di Torrette ci si impieghi un’ora. Mancano collegamenti tra le varie facoltà: è una carenza molto sentita. Non l’unica».
Già. Perché lo studente universitario nel capoluogo «viene ancora visto come un peso, più che una risorsa. Tutti sostengono che Ancona abbia un grande potenziale non sfruttato.