Umiliazioni e violenza sulla compagna: braccialetto elettronico al giovane orco

Umiliazioni e violenza sulla compagna: braccialetto elettronico al giovane orco
Umiliazioni e violenza sulla compagna: braccialetto elettronico al giovane orco
di Talita Frezzi
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Sabato 9 Marzo 2024, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 10:32

ANCONA Una breve relazione sentimentale e una convivenza, trasformate nel peggior inferno che si possa immaginare. Una storia già letta, simile purtroppo a tante altre. Ma con un epilogo che poteva tramutarsi in tragedia se non fossero intervenuti i poliziotti della Squadra mobile a salvare in extremis una donna da quel calvario.

La storia, breve e intensa, avviata con quel giovane di 26 anni, era caratterizzata fin da subito da condotte maltrattanti: minacce, aggressioni fisiche.

Ma non erano solo gli schiaffi e i calci a fare male, quanto le offese, le ingiurie, le umiliazioni spesso in presenza di altre persone. E le prevaricazioni cui veniva sottoposta.

L’incubo in casa

Un imporre con la forza e la prepotenza la propria volontà, anche quando si trattava di frequentare altre persone, fossero anche familiari. Lui si opponeva a ogni forma di relazione che non fosse quella di coppia, imponendosi con controlli e prepotenza.

Da quanto emerso in fase investigativa, sembra che venisse controllata negli spostamenti e nelle relazioni e che in un’occasione, nonostante la donna avesse espresso il proprio dissenso, l’ex compagno l’avrebbe costretta ad avere un rapporto sessuale. Dopo la rottura della relazione, la donna ha cercato di riprendere in mano la sua vita, allontanandosi dalla casa dove avevano convissuto e chiudendo i ponti.

Ma l’ex, non rassegnandosi, avrebbe tenuto un comportamento vessatorio nei confronti della donna, con frequenti tentativi di contatti sia telefonici, che sui social o addirittura tramite terze persone. Tentativi martellanti, assillanti, tanto da generare nella poverina un grave stato d'ansia e fondato timore per la propria incolumità. Ha così chiesto aiuto alla Polizia per uscire da quell’inferno. Sono scattate le indagini, condotte dalla Squadra mobile della Questura e coordinate dalla Procura di Ancona.

All’esito dell’attività info-investigativa, il Gip presso il Tribunale di Ancona, accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura, ha disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento con l’applicazione del braccialetto elettronico a carico del 26enne, indagato e ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e atti persecutori commessi nei confronti della ex convivente. La misura cautelare è stata notificata nel pomeriggio di venerdì 1 marzo ed eseguita dagli agenti della Squadra Mobile nel luogo di lavoro dell’indagato. D’ora in avanti il giovane non potrà avvicinarsi alla ex convivente, dovrà restare a una distanza non inferiore a 500 metri, non potrà comunicare con lei in nessun modo: neppure indiretto facendole avere messaggi da altre persone. Per la ragazza, forse, la fine dell’incubo.

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