«Se mi denunci ti uccido». Si ubriaca, botte e minacce alla moglie. Cinquantenne condannato ad Ancona

Si ubriaca, botte e minacce alla moglie: «Se mi denunci ti uccido». Cinquantenne condannato
Si ubriaca, botte e minacce alla moglie: «Se mi denunci ti uccido». Cinquantenne condannato
di Federica Serfilippi
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Martedì 21 Novembre 2023, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 14:59

ANCONA L’inferno tra le mura domestiche sarebbe scoppiato soprattutto a causa dell’alcol. Quando lui beveva - questa l’accusa della procura - si accaniva contro la moglie tra botte, insulti e minacce di morte del tipo: «Se mi denunci io ti ammazzo». Lei non ha mai denunciato, è stata la stessa procura, dopo le segnalazioni della questura, ad avviare le indagini e a portare l’uomo, un 50enne anconetano, a processo per maltrattamenti in famiglia. 

 
Il percorso


 

Ieri, il gup Francesca De Palma lo ha condannato a scontare un anno e quattro mesi di reclusione.

Si procedeva con il rito abbreviato. Non gli è stata concessa la sospensione condizionale della pena. Su di lui pende dalla scorsa primavera il divieto di avvicinarsi all’ormai ex moglie. Assistita dall’avvocato Alessandro Calogiuri non si è voluta costituire parte civile al processo. Starebbe aiutando l’ex nel suo percorso di disintossicazione dell’alcol, già intrapreso. Proprio il vizio dell’alcol avrebbe rappresentato la miccia per far esplodere i litigi domestici della coppia, in alcuni casi interrotti dall’intervento delle Volanti della questura.


La ricostruzione


I fatti giudicati ieri dal tribunale prendevano in considerazione episodi di violenza perpetrati negli ultimi tre anni. In particolare, durante la notte di Capodanno del 2020, l’imputato si sarebbe accanito contro la donna all’apice di un litigio nato per futili motivi. Stando alla ricostruzione accusatoria, l’aveva spinta con forza contro il letto per poi picchiarla. Lei si era dovuta recare al pronto soccorso di Torrette, dove per le lesioni ricevute i medici le avevano lasciato un referto con 15 giorni di prognosi. Tornata a casa, sarebbe stata minacciata dal 50enne: «Tanto te la faccio vedere io».

Nel marzo del 2023, si era dovuta chiudere in camera per difendersi dall’imputato, a cui aveva fatto notare di essere ubriaco. In quell’occasione - dice la procura - lui aveva cercato di sfondare a calci la porta della camera. La discussione per lo stato di ubriachezza dell’uomo si sarebbe ripetuta nei giorni successivi. Il troppo alcol ingurgitato dal marito aveva spinto la donna ad allontanarsi da casa. Il 50enne, stando a quanto emerso, si era messo alla ricerca della donna, urlando per strada e minacciandola: «Devi tornare a casa perché lo dico io». E ancora, strattonandola e spintonandola: «Se chiami la polizia o mi denuncia, io ti ammazzo». L’uomo, presente ieri in aula, è difeso dall’avvocato Alessia Bartolini. 

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