ANCONA - «Ci fai uno shot?». Nel gergo, un bicchierino di superalcolico da bere tutto d’un fiato. Non fosse che erano le 7,30 di mattina. E ad avvicinarsi al bancone era un gruppo di minorenni sui 16 anni. È accaduto ieri mattina al Bar del Pinocchio, dove la titolare Giovanna Burattini, rimasta sbigottita dall’assurda richiesta, ha cacciato i tre ragazzini dal locale. «Erano una ragazza e due ragazzi - racconta la barista - volevano bere prima di andare a scuola».
Dopo la prima risposta negativa della barista, uno del gruppetto, quello che sembrava più grande, ha preso il cellulare per mostrare la foto della carta d’identità. «Non l’ho neanche guardata - riprende la titolare del bar - perché spesso ritoccano le immagini per trarre in inganno i baristi».
Non è caduta nel tranello Giovanna Burattini, e senza dare altre chance all’insistenza dei tre li ha accompagnati fuori dalla porta.
Episodi che cominciano a ripetersi con una certa frequenza. «L’altro giorno è arrivato un ragazzo che chiedeva aiuto per una 15enne che si trovava lungo la strada e aveva bevuto troppo - riprende la barista -. Gli ho dato una bottiglietta d’acqua. dopo poco è arrivata la ragazza, per fortuna si era già ripresa. Così le ho fatto un te caldo». Il disagio tra i più giovani è un campanello d’allarme che in qualche modo va intercettato e ascoltato. Il segnale esplicito è l’impennata di casi simili che si cominciano a registrare in varie parti della città. In certi casi la polizia è dovuta intervenire con la chiusura di alcuni locali che hanno servito da bere alcolici ai minori.