Ragazza contesa, il duello tra bengalesi che si prendono a botte: in 3 a processo ad Ancona

Ragazza contesa, il duello tra bengalesi che si prendono a botte: in 3 a processo
Ragazza contesa, il duello tra bengalesi che si prendono a botte: in 3 a processo
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Mercoledì 29 Novembre 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 13:05

ANCONA Si erano dati appuntamento al parco della Pace per chiarire una volta per tutte la faccenda che li vedeva coinvolti in una storia d’amore e di passione. Ruotava attorno a una ragazza e a incontrarsi dovevano essere i suoi due spasimanti, entrambi del Bangladesh. Peccato, però, che la discussione era degenerata in una colluttazione con colpi feroci da una parte e dall’altra. Il secondo round era andato in scena pochi minuti dopo in via Fiorini. Ma qui, uno dei due contendenti aveva portato i rinforzi, ovvero i suoi due fratelli. Tre contro uno. Non c’era stata storia. 

 
Il bengalese più giovane, 24 anni, era finito ko: era stato aggredito con una scarica di pugni e poi lo avevano colpito alla testa con una bottigliata.

Lui era caduto a terra, sanguinante, i tre fratelli - tra i 27 e i 31 anni - erano scappati a piedi. Proprio nei loro confronti ieri si è aperto il processo davanti al giudice Luca Zampetti. Sono tutti accusati di lesioni personali in concorso per aver ferito il 28 luglio del 2018 il loro connazionale. Quest’ultimo era dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso di Torrette per il trauma cranico derivato dai cazzotti e dal colpo con la bottiglia: la prognosi era stata di otto giorni. 

Il soccorso dei carabinieri


A soccorrerlo, all’epoca dei fatti, erano stati i carabinieri insieme alla Croce Gialla, intervenuta in via Fiorini. Il giorno successivo alla prima zuffa, c’era stato un nuovo scontro, questa volta lungo corso Carlo Alberto. I due rivali in amore erano finiti all’ospedale per le botte che si erano dati reciprocamente. Dieci giorni di prognosi ciascuno. Anche il 24enne è stato denunciato per le lesioni causate ai tre fratelli. Il processo che si è aperto ieri è stato rinviato al 13 febbraio con l’audizione dei primi testimoni. 

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