Nuove banchine, giù i silos e posto di controllo frontaliero. Ecco come cambia il porto di Ancona con 15 milioni

Il porto di Ancona: investimenti in programma per 15 milioni
Il porto di Ancona: investimenti in programma per 15 milioni
di Massimiliano Petrilli
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Venerdì 31 Luglio 2020, 08:55
ANCONA - Nuove banchine e piazzali in arrivo, silos demoliti, potenziamento della rete intermodale e ora il nuovo posto di controllo frontaliero. L’area commerciale del porto apre un nuovo fronte nel risiko della trasformazione dello scalo. Investimenti per 15 milioni così «da aumentare efficienza, efficacia e velocità al servizio degli imprenditori» ha sottolineato Rodolfo Giampieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale, durante la consegna dei lavori da 2,4 milioni per realizzare il nuovo Posto di controllo frontaliero sanitario. 
 
L’edificio
Un edificio per i controlli sanitari di frontiera delle merci in importazione dai Paesi extra Ue, alimentari e non, «senza il quale il porto rischiava di perdere in maniera definitiva traffici importanti» ha sottolineato Matteo Paroli, segretario Ap. L’intervento (aggiudicato alle aziende marchigiane Elettro Stella srl e Mannocchi Luigino) prevede di riconvertire in 13 mesi una porzione di 1.600 mq dell’ex Tubimar alla Darsena Marche così da razionalizzare i presidi sanitari attivi, oggi dislocati in tre sedi diverse nell’area portuale. Il progetto, ha spiegato il segretario Paroli, prevede l’organizzazione del presidio sanitario in tre zone: una da destinare ai controlli dell’Usmaf-Ufficio di sanità marittima; due da utilizzare per i controlli del Posto ispezione frontaliero-Ufficio veterinario per gli adempimenti comunitari sulle merci alimentari, distinte in spazi per le merci alimentari, destinate al consumo da parte delle persone, e spazi per le merci non alimentari, non destinate al consumo umano. 

L’innovazione
«La realizzazione di un’unica struttura per i controlli sanitari è un nuovo ulteriore e deciso passo avanti nella trasformazione che sta vivendo il porto – ha affermato il presidente Ap Giampieri - un cambiamento e una modernizzazione, anche in questo settore, che contribuisce a migliorare l’operatività delle istituzioni coinvolte, ministero della Salute, Agenzia delle Dogane, Guardia di Finanza, Capitaneria di porto. Un progetto che ci consente di diventare più innovativi, efficienti e sostenibili migliorando la funzionalità delle operazioni del porto commerciale». «La competitività di un porto si misura su diversi fronti – ha affermato Ida Simonella, assessore al Porto - uno di questi è sicuramente quello dell’efficacia e dell’efficienza con cui si offrono i servizi obbligatori e non. Questo intervento è un tassello importante che si inserisce qui: nel miglioramento dell’offerta complessiva di servizio e dunque della competitività del porto». «Lo scalo dorico si conferma una risorsa fondamentale per l’economia marchigiana – ha dichiarato Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche -Con questo intervento, il porto compie un altro importante passo in avanti nella sua organizzazione e nell’erogazione dei servizi in un’ottica di efficientamento e sostenibilità». 

Il fermento
«Nel porto si sta vivendo forte fermento - ha detto il Contrammiraglio Enrico Moretti, comandante del porto - Solo un occhio poco attento può definire di crisi, magari perché ci si sofferma sul calo di passeggeri e merci dovuto agli effetti della pandemia da Covid 19. L’attuale, invece, è una stagione che traguarda obiettivi ambiziosi di una crescita che si sostanzierà, nel breve e medio periodo, con la realizzazione di importanti infrastrutture, alcune delle quali in avanzato stato di progettazione che faranno del porto dorico un nodo logistico di assoluto rilievo». 

Le mosse
In un breve raggi d’azione della nuova palazzina sono infatti concentrati quattro importanti azioni. È già stata completata la demolizione della cosiddetta “incompiuta”, 10mila mq in disuso ora riconvertiti a piazzale per il deposito merci. In dirittura d’arrivo anche la demolizione dei silos del molo sud. Dopo lo stop imposto dal Covid la ditta ha riacceso i motori dei mezzi con l’obiettivo di terminare le operazioni di sgombero dell’area. Qui saranno a disposizione dell’Autorità portuale 350 metri di banchina e 33mila mq di piazzali, importanti per l’operatività commerciale dello scalo. A fianco dell’area ex silo c’è la banchina 22. In bae all’ultimo cronopgrogramma entro ottobre è prevista la conclusione delle opere di potenziamento della struttura (lunga 200 metri con un’area complessiva di 8mila mq) per consentire lo sbarco e imbarco di container e merci varie. Attende invece il nullaosta per poi procedere all’appalto l’allungamento del fascio di binari, 600 metri per potenziare l’infrastruttura intermodale che arriverà al limite della banchina 22 e area silos.
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