L'assessore Tombolini: «Riqualifichiamo i corsi di Ancona poi un concorso di idee per la piazza del teatro»

L'assessore Tombolini: «Riqualifichiamo i corsi poi un concorso di idee per la piazza del teatro»
L'assessore Tombolini: «Riqualifichiamo i corsi poi un concorso di idee per la piazza del teatro»
di Maria Cristina Benedetti
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Sabato 21 Ottobre 2023, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 11:50

ANCONA  - Alla fermata centro, Stefano Tombolini indugia. La pausa di riflessione l’aveva anticipata ieri, nelle battute d’esordio del secondo atto che preannunciava il percorso d’ingresso da nord ad Ancona. Lasciate alle spalle le spine dei cantieri, pigri, dell’autostazione del Verrocchio e dell’entrata al parco della Grande Frana all’ex Dreher; superato il tratto Archi-Borgo Pio-via XXIX Settembre, eccolo l’assessore dorico ai Lavori Pubblici interrompere la marcia sotto il palazzo della Banca d’Italia.

Proprio lì, dove secondo i suoi piani, dovrebbe arrivare la ciclabile, che vorrebbe srotolare sotto le mura del porto.

Con lo sguardo infila piazza della Repubblica, ancora tutta da reinventare, a parte la pensilina che vorrebbe smantellare al più presto, e giunge fino a via della Loggia. Ribadisce il concetto, come un mantra: «Là m’immagino una Ztl». Il suo chiodo fisso sono le 44 auto ogni 100 abitanti che circolano a Milano, contro le 67 a 100 di Ancona. La sua sfida sostenibile è replicare quel dato. 


Le ipotesi 


Pedonale solo in certi orari, passeggiata anche a uso commerciale, parte integrante del nucleo storico, soprattutto proseguimento naturale di piazza del Papa. In quella caleidoscopica miscela di idee, su via della Loggia c’è anche l’ipotesi, meno immediata, di far deviare il passaggio delle auto sottomare. Procede per ordine, l’assessore. «Subito sarei per un senso unico alternato con telecamere a fototrappola, che immortalano la targa dei non autorizzati a passare, e l’attivazione dei semafori intelligenti, finora mai accesi». Erano destinati a regolare il traffico, consentendo ai mezzi più ingombranti, bus navetta e furgoni commerciali, di percorrere la strada ripavimentata, con cubetti di porfido, anche in direzione Duomo-piazza della Repubblica, contraria al senso unico di circolazione deciso allora dalla precedente giunta comunale. Posa dei cavi, installazione delle lanterne e scanner: 46mila euro e sono ancora lì, spenti.


Il destino di quella via, stretta e suggestiva, che si apre sotto la preziosa Loggia del Mercanti, è legato a doppio filo alla sorte di piazza della Repubblica, naturale proscenio delle Muse e della linea d’orizzonte dell’Adriatico. 


«Nel prossimo bilancio di previsione - anticipa Tombolini - un capitolo sarà dedicato alla riqualificazione della spina dei corsi, Garibaldi innanzitutto, e di quello slargo. Verrà lanciato un bando per un concorso di idee». Per l’assessore la sostenibilità passa dalla condivisione, dalla coralità di opinioni. «Non può esserci una visione del centro che esuli dall’interlocuzione con i residenti, le associazione di categoria, con tutti coloro che in quella zona vivono e lavorano». S’immagina il fluire delle vetture, ma dalla sua convinzione non retrocede: il Duomo, che dall’alto domina l’Adriatico, non si concilia con la congestione del traffico cittadino. Qui srotola l’alternativa: «A scendere dalla Cattedrale, arrivati in piazza Dante, ci si dovrebbe immettere nella rampa che sovrasta gli scavi archeologici e, giù nella zona del porto, utilizzare la rotatoria di fronte a Fincantieri e puntare in direzione centro, per uscire all’altezza del teatro».

Con il viceversa di questa tesi, via della Loggia sarebbe del tutto pedonale. Un bel dire, che tuttavia non può prescindere dal sigillo dell’Autorità portuale. Tombolini lo ammette. «Dobbiamo ragionarci insieme anche se i rapporti si sono inaspriti sul Molo Clementino, che non vogliamo destinare al terminal delle grandi navi. Una questione che ci mette in seria difficoltà». Non accetta di contenere il fuoco della passione con la cenere: «Il porto di domani si svilupperà dall’altra parte della città e l’area sottomare sarà una cerniera. Ragiono in prospettiva. La visione politica dev’essere a medio-termine».

Si lascia alle spalle l’Adriatico, l’assessore, per affidarsi a un ultimo corollario: corso Garibaldi che, nel suo costrutto, vorrebbe veder liberato dai furgoni che lo invadono per le operazioni di scarico-merci: «Quei mezzi dovrebbero fermarsi allo scalo marittimo, dove ad attenderli dovrebbe esserci una navetta elettrica per il carico della mercanzia da distribuire tra i vari negozi». Tombolini a questo giro s’ispira alla barca alla veneziana. Ancora nel segno della sostenibilità.

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