Noleggiava auto, ma non le consegnava. I beffati pronti alla class action: «Fermate quel truffatore»

I beffati ordinavano le auto a noleggio ma non le ricevevano
I beffati ordinavano le auto a noleggio ma non le ricevevano
di Stefano Rispoli
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Venerdì 22 Aprile 2022, 03:30

ANCONA - «Lo conoscevo da 25 anni, era uno di famiglia. Non mi sarei mai aspettato questo da lui». L’incredulità è il sentimento più diffuso. Ma a prevalere è la rabbia che accomuna una quindicina di persone intenzionate a denunciare un quarantenne anconetano, padre di famiglia, per truffa. A tutti avrebbe promesso auto a noleggio che non ha mai consegnato o ha ritirato dopo pochi mesi per presunti guasti tecnici o tagliandi da eseguire: così avrebbe intascato decine di migliaia di euro tra caparre mai restituite e rate incassate indebitamente. 

 
Al momento sono 6 le presunte vittime che si sono rivolte all’avvocato Matteo Zelli per denunciare il subnoleggiatore, ma alla class action potrebbero aderire altre persone: una quindicina quelle che hanno creato una chat di gruppo su Whatsapp per scambiarsi informazioni e condividere le esperienze da incubo.

Tutte credevano in lui, per amicizia o passaparola, al punto che c’è chi gli ha messo in mano anticipi di 2-3mila euro per noleggiare auto a lungo termine, talvolta senza firmare un contratto, fidandosi della parola. Leggerezze pagate a caro prezzo. Secondo una prima stima, ammonterebbe a circa 40mila euro la cifra reclamata soltanto dalle 6 persone che si sono rivolte al legale. Ma il debito accumulato dal 40enne sarebbe molto più cospicuo.

D’altronde, cadere nella sua trappola era facile, dicono i beffati: proponeva prezzi imbattibili, tipo 250 euro al mese (assicurazione Kasko e bollo inclusi) per un’utilitaria o 300 euro per una Bmw. Secondo la ricostruzione dell’accusa, la tecnica era sempre la stessa: si faceva lasciare acconti per auto che non possedeva direttamente, ma a sua volta noleggiava da altre compagnie. Nella migliore delle ipotesi, le consegnava in ritardo ai clienti per poi riappropriarsene dopo qualche mese per presunti difetti di fabbrica o check da effettuare. Dava vita così a un carosello di vetture che passavano da una vittima all’altra, ignare di tutto. Ad alcuni l’auto noleggiata si sarebbe fermata all’improvviso, con la centralina bloccata dalla casa madre per il mancato pagamento del leasing da parte del subnoleggiatore. 


«Per una Mercedes gli ho versato in anticipo 6.500 euro - racconta un operaio caduto nel tranello -. Ho aspettato 6 mesi per presunti problemi nella consegna, ma non mi è mai arrivata. Nel frattempo mi ha proposto una Tiguan e l’ho presa per mio figlio, versando 3mila euro di caparra. Quella mi è stata consegnata: ma dopo 6 mesi è venuto a riprendersela perché c’era da fare il tagliando. In cambio, ci ha dato una 500 X. Purtroppo dopo 2 mesi mio figlio ha avuto un incidente, così è venuto a ritirare anche quella e ci ha lasciato una Panda: poco dopo la centralina è stata bloccata dal vero proprietario che mi ha rivelato di aver denunciato questo personaggio per appropriazione indebita». 


Un giochino durato due anni, dicono le presunte vittime. Che invano hanno tentato di trovare un accordo con il noleggiatore. «Sa essere credibile, in realtà è molto scaltro - riferiscono -. Ogni volta fissa appuntamenti a cui non si presenta, promette di restituire le somme anticipate ma non lo fa. Accampa mille scuse, tra problemi con i fornitori e il Covid». I beffati che hanno deciso di adire le vie legali sanno di avere poche possibilità. «Ma è un segnale - dicono -. Se nessuno fa niente, questa persona non si fermerà mai». 

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