Stranieri fantasma ad Ancona, in campo la Questura: espulsi 4 irregolari, accolti 50 profughi

Stranieri fantasma, in campo la Questura: espulsi 4 irregolari, accolti 50 profughi
Stranieri fantasma, in campo la Questura: espulsi 4 irregolari, accolti 50 profughi
di Emanuele Coppari
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Lunedì 7 Agosto 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 12:25
ANCONA  - Il centro continua ad essere punteggiato da fermoimmagine di povertà. Clochard spuntano nelle piazze, sotto i portici e in strada: cartoline dell’emarginazione. Strappi nel vestito dell’accoglienza del capoluogo, sul quale la polizia prova a metterci una toppa. Il Corriere Adriatico in questi giorni ha preso di petto il tema degli homeless, che rischia di diventare emergenza sociale se l’inerzia delle istituzioni alimenta il senso di insofferenza collettivo. Come nel caso dei lettini della spiaggia del Passetto che di notte diventano giacigli per un manipolo di diseredati, dimenticati dal mondo e dalla burocrazia.


La risposta 


Proprio per frenare l’escalation e scongiurare il pericolo di minare l’ordine pubblico, il questore Cesare Capopcasa, d’intesa con il prefetto Darco Pellos, ha dato ordine di intensificare i controlli sul territorio, con particolare attenzione alla presenza di cittadini irregolari. Monitoraggio favorito dalla conoscenza di pezzi di città presidiati dalle pattuglia della polizia. Grazie al patrimonio di dati e informazioni acquisiti dagli agenti impegnati tutti i giorni, solo nelle ultime due settimane l’attività del personale della Polizia di Stato coinvolto nei servizi anti immigrazione ha consentito l’espulsione di 4 cittadini stranieri irregolari. 

Gli ordini del questore


A questo dato, che in questura ritengono «assolutamente rilevante», si aggiungono poi gli 8 ordini del questore che intimano al cittadino straniero irregolare di lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni dalla notifica del provvedimento. Non solo. L’attività svolta dall’Ufficio Immigrazione della Questura ha anche riguardato la formalizzazione di oltre 50 richieste di protezione internazionale. Una misura, spiegano da via Gervasoni, atti, che funge da «ottimo termometro», e che nelle intenzioni ha una valenza doppia. Infatti da un lato permette il monitoraggio delle presenze di cittadini stranieri richiedenti asilo, e dall’altro può costituire un efficace strumento di accoglienza per avviare l’iter che può consentire, a chi corre pericoli per la propria vita nel paese d’origine, di trovare sicuro rifugio in Italia.
Il resto lo devono fare Comune e organizzazioni attive nel sociale per assicurare a chi si trova senza niente, qualcosa da mangiare e un riparo per la notte che non sia uno dei tanti hotel sotto le stelle, e le istituzioni chiamate a regolarizzare la presenza di stranieri in cerca di dignità e a farlo presto.

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