Il sindaco Daniele Silvetti: «I soldi? Sappiamo dove trovarli. Un milione dal forno crematorio»

Il sindaco Daniele Silvetti: «I soldi? Sappiamo dove trovarli. Un milione dal forno crematorio»
Il sindaco Daniele Silvetti: «I soldi? Sappiamo dove trovarli. Un milione dal forno crematorio»
di Andrea Maccarone
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Sabato 16 Marzo 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 10:34

Un lungo post su Facebook per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Ferve la polemica sulle manutenzioni a secco di risorse e il sindaco Daniele Silvetti dà la sua versione.

Quindi, come intende reperire fondi per fare fronte alle necessità?

«Intanto mi preme chiarire che i conti del Comune sono in ordine e in sicurezza. Dobbiamo, però, aumentare la forza di approvvigionamento».

In che modo?

«Dalla razionalizzazione delle risorse, alla lotta allo spreco o alle perdite.

L’approvvigionamento non sia solo per mezzo di trasferimenti dal governo nazionale e dalla Regione, ma che arrivi da iniziative proprie dell’Amministrazione».

Ovvero?

«Mi viene in mente il forno crematorio, ad esempio, che porterà nelle casse comunali un gettito stimato tra i 900mila euro e il milione».

Un ritocco alle tariffe no?

«Ma quella è solo un’extrema ratio, che comunque non è all’ordine del giorno».

Avete il veto sull’accensione di nuovi mutui, perché?

«Non direi veto, ma la giusta osservazione ad attendere che si abbassino i tassi di interesse, flessione prevista per l’autunno. Ad ogni modo il Comune sta già sopportando un peso considerevole di mutui che arrivano dal passato. La rinegoziazione operata dalla precedente Amministrazione ha messo in sicurezza il bilancio 2023, in quanto la rata di quell’anno si è abbassata. Ma la prima del 2024 era più alta e ce la siamo trovata addosso noi».

Quindi come intende fare per superare l’ostacolo?

«Dobbiamo essere bravi a liberare risorse terze. In un caso l’abbiamo fatto: il restyling dell’ala sinistra della scalinata del Passetto non era finanziato. L’unica strada era quella del mutuo. Ma noi abbiamo intercettato risorse pubbliche tramite il provveditorato del Ministero delle Infrastrutture. Parliamo di ben 800mila euro».

Cito testualmente uno stralcio del suo post in cui parla di eredità amministrativa: “Abbiamo trovato dispense vuote, piatti indigesti e qualche polpetta avvelenata...ma le stiamo disinnescando e presto le racconteremo una per una con tanto di titolo ed autore”. È una minaccia? A chi si riferisce?

«Ci mancherebbe, nessuna minaccia. Le polpette avvelenate riguardano una gestione discutibile di alcuni settori. Abbiamo ricostruito tutte le dinamiche e le racconteremo agli anconetani».

Sia più esplicito.

«Abbiamo ricostruito i bilanci degli ultimi cinque anni. Siamo andati in profondità rispetto a come veniva gestita la Cultura, ad esempio: l’erogazione dei contributi, la gestione degli spazi. Lo stesso abbiamo fatto sulle partecipate».

Ritorniamo alle strade e alle manutenzioni: qual è la sua vision sul tema?

«Di certo non quella del rattoppo delle buche, sistema utilizzato precedentemente che risucchia risorse, Noi puntiamo sulla programmazione di breve, medio e lungo periodo».

Sul breve periodo quali sono i target?

«Abbiamo 3,7 milioni di euro da spendere per le manutenzioni stradali di diverse vie della città. Più il piano interventi di Viva Servizi. Per il 2024 siamo ben coperti».

E per il futuro?

«Per il futuro stiamo lavorando oggi alla programmazione che è sempre mancata, con una visione che va da qui ai prossimi 4 anni».

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