Ancona, il ristoratore e la droga
«Le piante erano un esperimento»

La droga sequestrata dalla polizia
La droga sequestrata dalla polizia
1 Minuto di Lettura
Giovedì 15 Giugno 2017, 06:15
ANCONA - «Non ho mai spacciato in vita mia. La droga è una realtà completamente estranea alla mia vita. La coltivazione della marijuana è nata semplicemente dall’idea di sperimentare la cura delle piante e dal mio interesse per un’eventuale liberalizzazione della canapa sul mercato». È con queste parole che Christian Dolcini, l’imprenditore 41enne arrestato domenica dalla Squadra Mobile, ha spiegato al giudice il possesso di quasi un chilo di marijuana, rinvenuto dagli inquirenti all’interno del suo appartamento. Quella di ieri, in carcere, è stata un’udienza fiume per il titolare del Santa Monica, il celebre ristopub a due passi dallo stadio del Conero. Davanti al gip Carlo Cimini ha dato la sua versione dei fatti, cercando di smontare passo passo le accuse mosse dalla procura in base alle sostanze sequestrate dagli investigatori guidati dal vice questore aggiunto Carlo Pinto. Alla fine, le sue parole hanno pagato. Dopo la convalida dell’arresto, il giudice ha optato per una misura cautelare meno dura: non più una cella di Montacuto, ma gli arresti domiciliari. Una prima vittoria per il 41enne, difeso dagli avvocati Gaetano Papa e Gianni Marasca, nell’attesa di una completa liberazione.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA