Parla al telefono con il fidanzato, agguato della baby gang: i bulli le strappano lo smartphone e scappano

La polizia dà la caccia ai bulli
La polizia dà la caccia ai bulli
di Stefano Rispoli
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Giovedì 2 Dicembre 2021, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 08:42

ANCONA - È successo tutto in pochi istanti. Un blitz così repentino che la vittima, lì per lì, neanche si è resa conto di ciò che le era appena capitato. Quando ha realizzato che dalle mani le era stato sfilato un costoso smartphone con cui stava chiacchierando con il fidanzato, si è messa a gridare, chiedendo aiuto ai passanti. I misteriosi furfanti si sono allontanati di corsa. Ma gli indizi portano dritto alla baby gang che da mesi sta bersagliando il centro: non solo i commercianti e gli autisti degli autobus, ora anche i comuni cittadini. 


La polizia, martedì sera, ha dato la caccia ai bulli, per ora senza successo. Ora le speranze sono riposte nelle telecamere che inquadrano piazza Pertini, teatro della rapina consumata attorno alle 20, sul lato di via San Martino, a poca distanza dal complesso scultoreo Rinoceronti. I ragazzini - non è chiaro quanti fossero: almeno un paio comunque - sono sbucati all’improvviso. Forse si aggiravano dalle parti delle giostre, appena installate per le festività natalizie. Hanno notato la ragazza (maggiorenne) passeggiare da sola, nel buio della zona. Si sono avvicinati e l’hanno sorpresa alle spalle. Secondo una prima ricostruzione, le avrebbero dato una spinta per farla distrarre e poi, con un gesto fulmineo, uno dei bulli le ha strappato il cellulare dalle mani, senza darle nemmeno il tempo di capirci qualcosa. In un attimo il prezioso smartphone è sparito, messo in tasca dalla gang che, cappucci in testa e mascherina sul volto, si è allontanata di corsa.

La giovane stava parlando con il fidanzato che, a distanza, ha sentito le grida d’aiuto della ragazza, almeno fino a quando i ladruncoli non hanno spento il cellulare, facendo cadere la conversazione. In piazza Pertini si sono prontamente portate le Volanti della Questura dorica per dare la caccia ai baby rapinatori e ascoltare i testimoni. Nessuno li avrebbe visti in faccia, ma ora le indagini proseguono su due canali: da una parte, verranno scandagliate le immagini riprese dalla videosorveglianza della piazza.

Dall’altra, gli esperti informatici cercheranno di rintracciare il cellulare sulla base delle celle telefoniche agganciate e della localizzazione Gps. 


L’allarme bulli torna a colpire il cuore della città. Gli investigatori sono convinti che tutti gli episodi avvenuti negli ultimi mesi siano collegati al medesimo gruppo di giovani, composti per lo più da minorenni nati in Italia ma d’origine straniera, che vivono nell’hinterland e si ritrovano in centro. Si spostano generalmente sugli autobus, gli stessi su cui periodicamente scatenano il caos: danneggiano sedili, insultano, minacciano, talvolta aggrediscono i passeggeri (com’è capitato l’altra settimana a un 50enne a Castelfidardo) e prendono di mira gli autisti, come il conducente della Linea R della Conerobus che il 19 novembre aveva dovuto arrestare la corsa al Pinocchio perché due giovani si divertivano a puntargli un laser negli occhi.

Entrambi sono stati denunciati per interruzione di pubblico servizio e attentato ai trasporti pubblici: rischiano fino a 5 anni di reclusione. Il minorenne aveva già ricevuto il Daspo urbano (per un anno non potrà accedere ai locali del centro), mentre ieri il questore ha firmato un avviso orale nei confronti del suo amico, un 19enne nigeriano con una sfilza di precedenti: un cartellino giallo con cui lo intima a cambiare condotta di vita, in caso contrario incapperà in misure più restrittive.

In 5 mesi la polizia ha denunciato 28 bulli - con 22 fogli di via e 15 Daspo urbani - per le risse scoppiate in piazza del Papa e in piazza Cavour, ma anche per le due ragazzine aggredite in corso Garibaldi e sotto i portici di piazza Cavour, a cui si aggiungono 4 denunce firmate dai carabinieri a carico del poker di giovani (due maggiorenni e due minorenni) che si divertivano ad assaltare i negozi del centro, in particolare la catena H&M, minacciando le commesse e orinando in camerini e ascensori. Come dire: la risposta delle forze dell’ordine è stata energica. Ma il fenomeno dei bulli non è ancora estirpato. 

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