Ancona, pugni dopo l'epulsione: due
mesi di squalifica al baby calciatore

Ancona, pugni dopo l'epulsione: due mesi di squalifica al baby calciatore
di Stefano Rispoli
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Giovedì 31 Gennaio 2019, 06:05
ANCONA - Settanta giorni d’esilio dai campi di calcio. Due mesi e spiccioli per riflettere sulla follia compiuta domenica scorsa quando un cartellino rosso gli ha fatto perdere la testa, al punto da picchiare un avversario. Squalifica fino al 10 aprile 2019: è la punizione che il giudice sportivo ha inflitto al 17enne tunisino della Juniores del Loreto. Sul finire del match di Osimo Stazione (perso 1-0, risultato omologato) «a gioco fermo, in occasione di una rimessa laterale» si legge nella sentenza, «ha colpito da tergo con un pugno al volto un calciatore avversario che cadeva a terra esanime. Prima di uscire, si avvicinava alla panchina locale per insultare i suoi componenti. Il calciatore colpito, che sanguinava abbondantemente, veniva trasportato in ambulanza presso il pronto soccorso».
  
Il difensore anconetano, 17 anni, è stato dimesso con una prognosi di 7 giorni. I genitori valutano se denunciare l’aggressore, come i familiari del compagno di squadra, anche lui 17enne, malmenato da un avversario durante il parapiglia finale: nel supplemento del referto, l’arbitro parla di «un calciatore di colore del Loreto» che «colpiva con un pugno» l’avversario, finito all’ospedale con un trauma cranico. L’autore della violenza non è stato individuato: indagherà la Procura Federale, a cui la Figc Marche ha trasmesso gli atti. La Ssd Osimo Stazione Conero Dribbling, nel condannare gli episodi, in una nota evidenzia che «i fatti sono stati generati da un gesto violento e istintivo compiuto da un singolo ragazzo della società ospite, che gli addetti di entrambe le società si sono adoperati per calmare il momento di tensione (prezioso è stato il contributo dei ragazzi stessi) e che tutti insieme si è tornati alla normalità in brevissimo tempo». Il club esprime «vicinanza e solidarietà ai propri tesserati rimasti lesi».
 
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