La Cassazione boccia il ricorso di Pinti: resta in carcere l'untore Hiv. Nascose la malattia e infettò le compagne

La Cassazione boccia il ricorso di Pinti: resta in carcere l'untore Hiv. Nascose la malattia e infettò le compagne
La Cassazione boccia il ricorso di Pinti: resta in carcere l'untore Hiv. Nascose la malattia e infettò le compagne
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Mercoledì 15 Dicembre 2021, 14:54

ANCONA - La Cassazione dice no al ricorso di Claudio Pinti: confemata la sentenza entenza a 16 anni e 8 mesi all'untore dell'Hiv. La condanna era stata inflitta dal gup di Ancona e ribadita in Appello per i reati di omicidio volontario e lesioni gravissime: Il 38enne jesino è accusato di aver infettato con l’Hiv le sue ex compagne, tenendo loro nascosta la malattia. Il verdetto, col rito abbreviato, era stato emesso dal gup Paola Moscaroli il 14 marzo del 2019 e poi ribadito in appello il 26 novembre dello stesso anno. o scorso 30 aprile la Corte d’Appello ha concesso a Pinti, allora detenuto a Rebibbia, gli arresti domiciliari, considerando il ridimensionamento del pericolo di reiterazione delle condotte illecite, portato dal «cospicuo lasso di tempo trascorso in custodia carceraria» e dal «definitivo abbandono degli atteggiamenti negazionisti». La decisione è stata impugnata dalla procura generale davanti al Tribunale del Riesame. Il collegio ha accolto le rimostranze dell’accusa, firmando un provvedimento per il ritorno di Pinti in carcere, a Montacuto.

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