Porta sfondata, poi la testata alla ex: «Ti scavo la fossa». Finisce a giudizio ad Ancona

Porta sfondata, poi la testata alla ex: «Ti scavo la fossa». Finisce a giudizio ad Ancona
Porta sfondata, poi la testata alla ex: «Ti scavo la fossa». Finisce a giudizio ad Ancona
di Federica Serfilippi
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Venerdì 1 Marzo 2024, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 12:50

ANCONA - Dall’applicazione della misura cautelare alla prima udienza del processo nel giro di quattro mesi. Procedimento lampo per un 45enne anconetano portato alla sbarra dalla procura con un poker di accuse: maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, stalking e violenza privata. Tutte contestazioni, da provare nel corso del dibattimento, che vedono come persona offesa l’ex compagna dell’uomo, costituitasi parte civile con l’avvocato Annalisa Marinelli.

Il provvedimento

A ottobre gli agenti della Squadra Mobile di Ancona avevano applicato al 45enne la misura del divieto di avvicinamento alla vittima (500 metri) con tanto di braccialetto elettronico.

L’altro ieri si è aperto il processo con le trattazioni preliminari. I testimoni verranno sentiti a partire dal 22 maggio. Per quanto riguarda i fatti, la procura fa riferimento a un periodo di tempo compreso tra il 2017 e il 2023. I soprusi sarebbero iniziati quando la coppia stava ancora convivendo. Stando a quanto emerso nel corso dell’indagine, la donna sarebbe stata assalita da continue violenze verbali e sopraffazioni psicologiche. Tali soprusi si sarebbero poi trasformati in violenze fisiche, avvenute anche alla presenza dei figli minorenni della coppia. Stando all’accusa, la donna sarebbe stata in più occasioni presa per il collo e gettata a terra. «È inutile che urli, tanto qui non ti sente nessuno» avrebbe detto l’imputato mentre stava maltrattando la compagna. E ancora, tra le tante minacce che ha denunciato la vittima: «Se ti scavo la fossa qui, ricordati che non ti trova nessuno».

La fine della convivenza

La convivenza, considerando il clima di tensione tra le mura domestiche, si è interrotta nell’agosto del 2022. Per la procura, allora sarebbero partiti gli atti persecutori. La decisione di denunciare l’ex convivente è scaturita dopo l’episodio avvenuto lo scorso settembre. La donna ha raccontato che l’ex ha praticamente fatto irruzione nella abitazione, prendendo a calci la porta fino a sfondarla. Una volta dentro casa, lui le avrebbe dato una testata sul naso per poi darsi alla fuga. Non prima di aver minacciato di morte l’ex compagna: «Questa volta giuro che ti ammazzo».

La lesione

La donna era dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso: era stata dimessa con una prognosi di 15 giorni per la lesione subita al naso. Una volta ripresa dallo choc, aveva deciso di andare in questura per sporgere denuncia. Nel giro di un mese al 45enne, che ha scelto il rito ordinario sicuro di poter smontare le accuse a suo carico, era stata applica la misura cautelare.

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