«Donnucole in Consiglio», Berardinelli è nel mirino dopo lo scivolone sessista. «Talebano casereccio, noi non ci pieghiamo»

Daniele Berardinelli, consigliere comunale di Forza Italia
Daniele Berardinelli, consigliere comunale di Forza Italia
di Teodora Stefanelli
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Mercoledì 23 Febbraio 2022, 07:00

ANCONA - «Donnucole?» no «Quaquaraquà»: volano stracci dopo la polemica di lunedì durante il consiglio comunale online. Sono arrivate puntuali le reazioni dopo le parole pronunciate da Daniele Berardinelli durante la discussione sulla mozione per l’arretramento della ferrovia adriatica. Il consigliere di Forza Italia ad un certo punto ha apostrofato alcune donne del consiglio come «donnucole che non sono capaci di mettere in croce due parole, fare un ragionamento sensato e di un livello culturale basso».

La consigliera Mirella Giangiacomi (Pd) avrebbe bollato l’ipotesi caldeggiata dai pentastellati nella chat dei consiglieri come «disegnino». Offeso, Berardinelli avrebbe usato quel termine «per descrivere una persona che minimizza su cose di importanza fondamentali. Volevo riprendere un’espressione come “omuncoli” e declinarla al femminile». «Non sono intervenuta sull’argomento – precisa Giangiacomi - ma ho scritto nella chat del Consiglio. Ha fatto un disegno (non disegnino) riferito all’ordine degli ingegneri che secondo lui ha fatto il progetto dell’arretramento. I disegni sono quattro ma sempre disegni sono e non progetto». 
Berardinelli asserisce come «definire “un disegno” un Convegno organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ancona, assieme alla Camera di Commercio Marche, dimostra il disprezzo, questo sì, inaccettabile». Poi affonda: «D’altronde cosa ci si può aspettare da certi personaggi buoni più per il tè in barca a Marina Dorica durante una partita a canasta (riferendosi – dice - ai radical-chic in generale) o dalla “fatina dei numeri” (parlando direttamente all’assessore Ida Simonella)». Da lì il battibecco. L’assessore ai Trasporti non si è fatta attendere e ha scritto lapidaria su Facebook: «Donne, donnuncole...e un unico indiscusso quaquaraquà». Il consigliere di Forza italia ha ribattuto: «Confermo le mie parole Ida, omuncoli donne che politicamente generano solo commiserazione». In un comunicato inviato dalla capogruppo Democrat a firma della maggioranza si legge: «Non ci si abitua mai alle intemperanze, alle urla, alle parole pesanti pronunciate in modo concitato. In questi anni non si contano le situazioni nelle quali il consigliere Berardinelli ha perso il controllo durante il consiglio comunale. Chi è nelle istituzioni, chi rappresenta un pezzo di Stato, dovrebbe esercitare il compito ricevuto dai cittadini con equilibrio e maturità. E con educazione. Altrimenti ci vuole coraggio a parlare di bullismo, rispetto, inclusione, di violenza di genere, di femminicidio. Usare il termine dispregiativo di donnucole, riferendolo ad altre rappresentanti delle istituzioni, qualifica chi lo utilizza. Nasconde un maschilismo viscerale, una ostentata e sguaiata superiorità, l’incapacità di sopportare che donne, non donnucole, abbiano ruoli di responsabilità e di comando. Le donne, non donnucole, non abbassano la testa e non si spaventano per il talebano casereccio che non riesce a controllarsi e non prova neppure un pizzico di vergogna e di ravvedimento».
Nel dibattito è intervenuto anche il segretario provinciale del Pd Ancona, Jacopo Francesco Falà: «A pochi giorni dall’8 marzo, continuano gli attacchi alle donne del nostro partito (e non solo) da parte di amministratori che utilizzano il dileggio e l’arroganza come strumento di lotta politica».

Poi ha fatto riferimento ad alcuni episodi simili avvenuti a Senigallia e poi alla mancanza di solidarietà alla vittima di stalking al comune di Chiaravalle. «Contro questa saldatura pericolosa di atteggiamenti e modelli di comportamento antifemminili, bisogna mettere in campo una battaglia culturale imponente che isoli e stigmatizzi duramente parole e azioni che mettono in discussione le pari dignità tra uomini e donne». Irremovibile il consigliere di Forza Italia. «Anche se - dice - mi dispiace se qualcuno se l’è presa», per lui non c’è nessuna battuta uscita male, anzi «è ora che la maggioranza risponda nel merito della questione».

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