Una pistola e cocaina per 10 milioni. Narcotrafficante subito a processo ad Ancona

Una pistola e cocaina per 10 milioni. Narcotrafficante subito a processo ad Ancona
Una pistola e cocaina per 10 milioni. Narcotrafficante subito a processo ad Ancona
di Federica Serfilippi
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Giovedì 15 Dicembre 2022, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 15:35

ANCONA A processo senza passare dall’udienza preliminare. Il pm Irene Bilotta ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per il 32enne albanese finito in carcere lo scorso settembre perché trovato in possesso di una pistola e 42 chili di cocaina. L’uomo, dal giorno dell’arresto operato dai carabinieri, si trova recluso nel carcere di Montacuto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio. Il processo nei suoi confronti si aprirà il 9 febbraio 2023.


Le accuse

Troppo evidente, stando alla procura, il quadro probatorio dipinto nel corso delle indagini e teso a individuare il 32enne come un corriere della polvere bianca da trasportare dall’Albania alla Lombardia, passando per le Marche.

Stando a quanto ipotizzato, l’uomo, commerciante di auto e in Italia grazie al visto turistico, sarebbe stata la pedina di un sistema criminale a cui stava dando la caccia la Guardia di Finanza di Brescia, coordinata dalla procura distrettuale antimafia. L’uomo era stato fermato dai carabinieri di Ancona mentre transitava a bordo della sua Golf in via Albertini. Sotto il sedile c’era un involucro contenente un chilo di cocaina. La perquisizione era stata estesa a un appartamento, in via I Maggio, che il 32enne aveva affittato da pochi mesi e adibito a laboratorio dello spaccio. Nell’abitazione i militari avevano rinvenuto 41 chili di cocaina, bilancini di precisione, poco più di un migliaio di euro in contanti, e una pistola con il relativo caricatore. Pare che l’albanese si spostasse dal suo paese verso l’Italia attraverso le navi traghetto almeno due volte all’anno e grazie ai visti turistici. 

La spola

Il punto cruciale della spola sarebbe stato il porto di Ancona. Di qui, l’ipotesi che quei 42 chili possano essere passati proprio per lo scalo. Da circa tre mesi, sempre secondo quanto è stato possibile ricostruire, il 32enne faceva base a Civitanova, con delle incursioni nel capoluogo marchigiano, dove era nascosto il tesoretto bianco che, se immesso sul mercato, avrebbe potuto fruttare circa dieci milioni di euro. Anche l’alloggio di Civitanova era stato perquisito, dando esito negativo.

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