Una piazza fiore all’occhiello? Macché: incubo ingorghi, asfalti groviera e arredi horror

Una piazza fiore all’occhiello? Macché: incubo ingorghi, asfalti groviera e arredi horror
Una piazza fiore all’occhiello? Macché: incubo ingorghi, asfalti groviera e arredi horror
di Andrea Maccarone
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 15:23

ANCONA Il suono incessante dei clacson accompagna la fila di auto che da corso Stamira e via XXIX Settembre s’infilano nell’imbuto di piazza della Repubblica. Chi parcheggia in divieto, chi in seconda fila (con le quattro frecce) alle spalle delle auto posteggiate a spina di pesce nei box blu. Scene da una normale mattinata feriale, con l’aggravante del periodo natalizio. Piazza della Repubblica, da fiore all’occhiello del centro a snodo infernale. 

Il progetto

L’attuale amministrazione comunale aveva lanciato la sfida del rilancio del centro città partendo proprio da qui.

Da una revisione della viabilità di piazza della Repubblica, da un arredo urbano decoroso e riqualificato. Per carità, innesti e restyling che richiedono tempi lunghi. Nessuno si sarebbe mai aspettato che a Natale 2023 il capoluogo si sarebbe ritrovato una piazza nuova e tirata a lucido. Ma neanche un silenzio assordante sulle linee progettuali per il recupero dell’area. Annunci tanti. Progetti, ancora nessuno. Eppure il consulente al decoro, l’architetto Riccardo Picciafuoco, è al lavoro proprio per mettere nero su bianco il prospetto che indichi quali saranno le sembianze del centro sotto la nuova chiave di lettura. Ma sui cardini del progetto aleggia ancora il mistero. Intanto l’accesso al centro fronte porto è immerso nella viabilità caos.

Il benvenuto

Ingorghi, asfalti groviera, l’obbrobrio per la raccolta dei rifiuti parcheggiato sul fianco della chiesa del Santissimo Sacramento, due file di taxi e la pensilina che farebbe rabbrividire Gotham City. Un benvenuto d’autore a chi si troverà a passeggiare nel cuore del capoluogo in questi giorni di festa. Non basteranno le luminarie scintillanti e i tanti eventi di corredo a far dimenticare le condizioni in cui versa la piazza ai piedi del Massimo Dorico. Nulla si sarebbe potuto fare in sei mesi di governo, questo è chiaro a tutti. Ma al netto dei proclami, almeno, si sarebbe dovuto accelerare sul disegno che (in teoria) starebbe prendendo forma circa il futuro della piazza. Nel frattempo, ogni giorno, specie in questo periodo di caccia al regalo di Natale, quel fazzoletto di città si trasforma in un in crocio-incubo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA