ANCONA - Più di 400 persone indagate, 17 arresti, 18 regioni italiane coinvolte. Sono i numeri di una delle più imponenti operazioni compiute dalla Polizia Postale negli ultimi anni per contrastare la pedopornografia online. L’inchiesta, coordinata dalla procura di Milano, è arrivata a toccare anche Ancona: è stato denunciato infatti un 40enne residente nel capoluogo per detenzione di materiale pedopornografico.
L’uomo martedì ha subito la perquisizione da parte degli agenti dorici guidati dalla dottoressa Cinzia Grucci, al termine della quale gli è stata sequestrata la sim del cellulare. Scheda dove, secondo quanto emerso, erano state scaricate immagini proibite tramite chat di Whatsapp. Si tratta di pochi file, conseguenti ai download. Non sarebbero mai stati condivisi. Alcune foto, inoltre, sarebbero state cancellate subito dopo la loro apertura. Il 40enne avrebbe una posizione del tutto marginale rispetto agli altri indagati rientrati nella maxi inchiesta ribattezza dagli inquirenti “Luna Park”. Erano soprattutto su Telegram e Whatsapp i canali dove viaggiavano i file pedopornografici. Foto e video, secondo quanto contestato, ritraenti violenze sessuali su minori: bambine e bambini in tenera età e, in alcuni casi, anche neonati.
La Polizia Postale, interessando i distaccamenti di 18 regioni e 53 province, ha identificato 432 utenti che nel corso degli ultimi due anni avrebbero sfruttato i due canali social e gruppi finalizzati alla condivisione dei file scabrosi.