Parco del Cardeto, parte la riqualificazione: «Si inizia da Faro, bar e Polveriera»

Parco del Cardeto, parte la riqualificazione: «Si inizia da Faro, bar e Polveriera»
Parco del Cardeto, parte la riqualificazione: «Si inizia da Faro, bar e Polveriera»
di Andrea Maccarone
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Sabato 1 Luglio 2023, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 11:14

ANCONA - Piantina alla mano. Il sindaco Daniele Silvetti, circondato dalla squadra di assessori (tutti presenti, tranne Manuela Caucci impegnata in altre faccende di natura amministrativa), e affiancato da funzionari e dirigenti comunali, ha effettuato un sopralluogo al parco del Cardeto. Nel mirino: la riqualificazione dell’area, la rigenerazione degli stabili diroccati e la messa a sistema del polmone verde con il resto della città in un itinerario da mare a mare che ha ribattezzato il «percorso delle 10 meraviglie di Ancona».

Il progetto 

Nella lista delle priorità dell’amministrazione Silvetti c’è la riapertura del vecchio Faro, «un simbolo identitario da restituire alla città già il prossimo anno» specifica il sindaco. «Non ci sono problemi per trovare una formula per il trasferimento - sottolinea il direttore regionale dell’Agenzia del Demanio, Cristian Torretta, anche lui presente ieri mattina -, ma sulla base di un progetto e la certezza delle risorse per realizzarlo». Al sindaco è bastato voltare lo sguardo ai piedi del vecchio Faro per notare la struttura in legno che ospitava il bar che per due stagioni, dal 2017 al 2018, ha servito gli avventori coadiuvando le attività della rassegna Fargo. La costruzione, risultata poi un abuso perché realizzata su suolo demaniale, è cristallizzata nel suo abbandono da allora. «Ci impegneremo subito per sanare quella situazione, ne parleremo con il segretario generale - afferma Silvetti -, a tutti i costi va colmato quel vulnus che pregiudica attività di un certo tipo». Piccola postilla: attratto dal panorama suggestivo che si può ammirare dal belvedere del Cardeto, il sindaco si è lasciato ispirare: «Qui metteremo un pennone di 10 metri di altezza da dove verrà issato il tricolore, così da poterlo vedere dal mare» ha detto.
Gli stabili 
Il grosso delle operazioni di recupero riguarda sicuramente gli edifici militari, oggi strutture pericolanti e diroccate. «L’ex caserma Stamura non verrà occupata completamente dall’archivio di Stato - rammenta Silvetti -, ma ho ricevuto conferme dal Demanio che una parte potrà essere utilizzata per spazi espositivi, un piccolo bar e un’area convegni». L’ex deposito delle derrate, accanto alla Polveriera Castelfidardo, anch’essa pronta ad esssere riattivata per la prossima primavera, si trasformerà in uno studentato da 100 posti letto. Superato il vincolo della soprintendenza, il Comune è pronto a far partire i lavori di demolizione nel 2024. Sul Bastione San Paolo il sindaco ha avuto l’illuminazione: «Questo posto, ai fini turistici, ha enormi potenzialità» ha affermato. Cunicoli, affacci panoramici sul mare, una roccaforte dal grande fascino evocativo.
La sicurezza 
Tutto molto più che accattivante.

Ma la questione è soltanto una: la messa in sicurezza dell’area, altrimenti l’Agenzia del Demanio potrebbe addirittura chiudere il parco ai visitatori. Dunque i tempi: entro l’anno lo studio dell’area sostenuto dall’Agenzia del Demanio (1 milione di euro) ed entro tre anni la realizzazione dell’Archivio di Stato. 

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