L'ultimo gioco folle dei ragazzini: bivaccare sui tetti a rischio crollo. Il parco del Cardeto è sempre più nel degrado

Un gruppo di ragazzi sul tetto di un edificio fatiscente al parco del Cardeto
Un gruppo di ragazzi sul tetto di un edificio fatiscente al parco del Cardeto
di Claudio Comirato
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Venerdì 25 Febbraio 2022, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 16:19

ANCONA - Non bastano le discariche abusive, gli edifici abbandonati che rischiano di venire giù da un momento all’altro e gli impianti elettrici fatiscenti. Ora al parco del Cardeto va di moda salire sopra i tetti di manufatti pericolanti. È accaduto mercoledì pomeriggio nello stabile che si trova proprio accanto al faro ottocentesco, nella parte più alta del parco: un edificio in mattoni risalente alla fine del 19°secolo e chiuso da tempo in quanto a rischio crolli.

Nonostante ciò, alcuni ragazzi si sono divertiti a salire sul tetto. Un gioco estremamente pericoloso anche per il fatto che questa struttura non è certo in grado di reggere questo tipo di pressioni. Avrebbe potuto subire un cedimento strutturale improvviso, senza dimenticare che una parte del manufatto sorge su un dirupo a picco sul mare.
Non sarebbe la prima volta che queste persone salgono sopra il tetto dell’edificio in questione mettendo in pericolo la loro stessa vita. Il parco del Cardeto, gioiello della città lasciato troppo spesso all’abbandono, è frequentemente oggetto di atti vandalici. Oltre ai giovani che salgono sui tetti, non c’è un edificio che non sia stato imbrattato con bombolette di vernice spray e anche in questo caso chi compie questi gesti mette in pericolo la propria vita, dal momento che la maggior parte dei manufatti stanno in piedi per un nulla. Complessi che rischiano di crollare da un momento all’altro, eppure c’è chi si ostina ad intrufolarsi anche all’interno dei locali abbandonati. Negli ultimi periodi sono crollati dei controsoffitti nel rudere che un tempo ospitava le vecchia caserma Stamura e nei pressi del Bastione San Paolo. Una cosa è certa: chi entra in questi stabili fatiscenti lo fa per lasciare la propria firma sui muri, ma anche per provare il brivido degli stabili abbandonati. Altre incursioni con bivacchi e luoghi di ritrovo di sbandati si sono verificate nel palazzo antistante la Polveriera Castelfidardo, uno dei pochi complessi recuperati dall’amministrazione comunale. Il parco sembra finito nel dimenticatoio: basti pensare che a pochi metri dalla Polveriera c’è una discarica abusiva. In bella vista, calcinacci, pluviali e caditoie in ghisa per la raccolta delle acque piovane, materiale lasciato a terra da una ditta che ha eseguito dei lavori nel parco per conto del Comune di Ancona.
A proposito di lavori, tempo addietro sono state eseguite delle opere di canalizzazione, ma nessuno si è poi preoccupato di rimuovere il materiale avanzato nel cantiere che si trova a pochi metri dal luogo che ospitava le batteria antiaerea San Giuseppe.

Pochi controlli, ma anche poca manutenzione: basta vedere in che stato si trovano i sentieri che dalla zona del faro costeggiano il belvedere che si affaccia sulla cattedrale di San Ciriaco, di fatto impraticabili. E pensare che anni addietro il Comune aveva ipotizzato la realizzazione di un albergo nella zona dell’ex caserma Stamura, ma nessuno si è fatto avanti per realizzare questo complesso a cui sarebbe poi servita una variante al piano regolatore, dopo che il Demaio aveva ceduto alla Imvimit-Sgr, società partecipata interamente dal Ministero del Tesoro, la zona dell’ex convento–caserma. L’ipotesi aveva sollevato polemiche e una petizione, con oltre 3mila firme raccolte, da parte del Coordinamento Cardeto Libero. 

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