Ancona, omicidio di una prostituta
Muore l'imputato, reato "estinto"

Il tribunale di Ancona
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Mercoledì 5 Ottobre 2016, 15:47
ANCONA – L’imputato di omicidio è morto, si ferma il processo. Estinzione del reato a causa della morte dell'imputato, l'imprenditore Carlo Orlandoni, 37 anni di Castelfidardo.
La sentenza del Gup di Ancona Francesca Zagoreo ha messo la parola fine al procedimento penale per l'omicidio della prostituta romena Adriana Mihaela Simion, 26 anni, uccisa a coltellate il 7 aprile 2013 in una villetta a Marcelli di Numana. Orlandoni, difeso dagli avvocati Vittoria Sassi e Roberto Gusmitta, è deceduto in casa per un infarto il 18 settembre scorso. Secondo il pm Irene Bilotta, sarebbe stato l'ultimo cliente della romena e l'avrebbe accoltellata dopo una lite per un compenso extra preteso dalla ragazza. L'imprenditore venne arrestato nel luglio 2013 e poi scarcerato venti giorni dopo: Riesame e Cassazione lo scagionarono, ritenendo non vi fossero sufficienti elementi di colpevolezza e indizi per collocarlo sul luogo del delitto al momento dell'omicidio.

Orlandoni aveva detto ai carabinieri di aver avuto una discussione violenta con la Simion, sostenendo però di non averla uccisa. Di diverso avviso era la Procura, anche sulla base della caratterizzazione delle tracce di Dna dell'imputato riscontrate sui vestiti della vittima. La donna era stata trovata morte da quattro connazionali - il fidanzato, un amico e due ragazze - che si erano precipitati a Nunama dall'Abruzzo perché lei non rispondeva più al telefono. I carabinieri avevano sentito decine di persone, in particolare decine di clienti della Simion tra cui Orlandoni, per individuare l'assassino. Dopo le parziali ammissioni dell'uomo, lo avevano arrestato: in sede cautelare, però, la tesi accusatoria non era stata confermata e l'uomo era stato rimesso in libertà fino al momento del decesso.
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